Operazione Wild Gardering: verso il ‘verde’ di domani…

Operazione Wild Gardering: verso il ‘verde’ di domani…

Sostenibilità e responsabilità ambientale: eccole, le dinamiche che riguardano il più moderno approccio allo spazio verde della casa. Che si tratti di un giardino, di un terrazzo oppure di un balcone, l’ultima tendenza – quella targata 2025 – prende il nome di Wild Gardering; un genere di giardinaggio – vale a dire – più naturale e consapevole.

Punto di svolta e, insieme, rivoluzione silenziosa; sinonimo del palese cambiamento in atto.

Così, i corsi di giardinaggio registrano il tutto esaurito e altrettanto dicasi per gli appuntamenti dedicati ai giardini in vaso, al forest bathing, alla raccolta di piante selvatiche e commestibili.

Approccio innovativo, in sintesi, con arbusti e piante autoctone tipiche della macchia mediterranea, capace di distaccare di misura i tradizionali prati all’inglese, o le geometriche aiuole all’italiana.  Ci si incammina alla ricerca di una Natura resistente alla siccità e bisognosa di interventi minimi, per mezzo dei quali dar vita a quinte scenografiche, sapientemente disposte su diversi livelli.

Le specie ,maggiormente predisposte? Cistus, Rosmarinus, Nerium, Salvia, Phlomis, Euphorbia e varie Graminacee, oltre a Cactus, Agavi ed Euphorbie. Sì alle miscele di semi, ibridi e wild e ai fiori di campo resistenti alla siccità, come – ad esempio – i Papaveri. Novità interessante, anche il Paspalum vaginatum, che garantisce un tappeto erboso denso, irrigabile persino con acqua di mare.

Non solo. L’intento è, altresì, quello di produrre spazi, atti ad ospitare api, farfalle e insetti impollinatori, contribuendo, in tal maniera – alla salvaguardia ambientale. Tra le specie mediterranee più indicate, spiccano – pertanto – Lavande, Salvia, Echinacee e Timo e alcuni bulbi, come i Narcisi, ricchi di nettare. 

L’innovazione – ciò non di meno – riguarda anche le modalità di coltivazione. Vanno per la maggiore gli Orti rialzati, in cui posizionare cassette in acciaio zincato, che permettano di coltivare anche ortaggi di terra: patate, carote e via dicendo.

Si punta, inoltre, alla creazione di confini verdi, barriere vegetali lungo il perimetro degli spazi esterni, atte a combattere rumore e inquinamento, dissimulare elementi esteticamente sgradevoli e garantire privacy. Infine, vasi di diverse misure, alzatine, sgabelli, griglie, supporti per rampicanti, financo mobili in disuso, riadattati per l’occasione.

Il verde, insomma, modifica il suo aspetto, organizzato e predisposto, nel ruolo di componente imprescindibile per il benessere psicofisico.

Il potenziale del capitale verde nell’affrontare questioni ambientali, salutistiche e sociali è enorme. Ogni euro investito nel verde pubblico si rivaluta e acquista ulteriore valore, con benefici per l’ecosistema“, garantiscono gli esperti. Green, nell’accezione – quindi – di baluardo climatico e, nel suddetto contesto, la tecnica del Wild Gardening si propone come tendenza estetica, certo, ma anche come filosofia di vita, in armonia con i ritmi e le esigenze del Pianeta.

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