Torta paesana: il dolce brianzolo che fa gola a tutti
‘La Brianza lo sa‘, tanto per voler parafrasare un intercalare che, in tempi più recenti, viene spesso citato. Tra Milano e il lago di Como c’è, infatti, di tradizione, una ricetta, che cambia, come spesso accade, di casa in casa ma che ancora si tramanda, di famiglia in famiglia, di generazione in generazione, poiché semplice, nell’impasto e buona, dannatamente buona, nel risultato.
La Torta Paesana si presenta così, fatta di poco ma quel poco è fatto bene, eccome.

Frutto del riciclo, tipico della cucina povera, abbisogna, tra gli elementi, di pane raffermo, latte, uova, zucchero, cioccolato fondente a scaglie e pochi altri accessori, che variano, a seconda delle abitudini.
Nel dialetto locale, forse non tutti lo sanno, la preparazione è conosciuta anche con il nome di Torta Michelacc (crasi di Mica, termine con cui ci si riferisce alle Michette, i panini storici della ragione e lac che, invece, indica il latte).
Ebbene, non essendo noi al corrente di una versione originale, la vediamo interpretata, di volta in volta, secondo passaggi e metodologie, seppur di poco, differenti. C’è chi spezia con la cannella o con i chiodi di garofano; chi unisce il miele, chi aggiunge la frutta secca o fresca e così via.
Chi, come nel caso della nostra proposta, arricchisce il composto con uvetta, amaretti e frollini sbriciolati, pinoli, gherigli di noce tritati, cacao amaro in polvere, mele a cubetti e canditi. Un passaggio in forno e il risultato è un dessert rustico e piacevolmente umido, perfetto per la colazione, la merenda, o inteso alla guisa di fine pasto, magari abbinato ad una spruzzata di panna montata o una pallina di gelato alla vaniglia.
Torta paesana

Preparazione:
Per cominciare, raccogliete l’uvetta in una ciotolina, copritela con acqua tiepida e conservatela da parte, in ammollo. Procedete, poi, tagliando il pane raffermo a cubetti, non troppo grandi. Sistematelo, quindi, in una ciotola e versate il latte.
Amalgamate, finché il pane non risulti morbido e umido. Quindi, unite le uova e mescolate con cura, così da incorporarle. Mettete i biscotti e gli amaretti nel boccale di un mixer da cucina e frullate il tutto, fino a ottenere uno sfarinato sottile.
Trasferite i biscotti frullati nel composto di pane, uova e latte. Poi, unite lo zucchero. Continuate con il cacao amaro in polvere. Aggiungete l’uvetta, reidratata e ben strizzata, i canditi misti a dadini e i gherigli di noce tritati. Continuate con i pinoli e con la mela, mondata e tagliata a cubetti.
Terminate, infine, con il cioccolato fondente a scaglie e mescolate. Trasferite l’impasto in uno stampo a cerniera da 24 cm di diametro foderato, alla base, di carta forno. Livellate, per realizzare uno strato uniforme. Cuocete, per terminare, in forno statico preriscaldato a 180 °C, per 1 ora. Una volta pronta la torta, lasciate raffreddare, prima di servire.
Non rimane che tagliarla e gustarla. Volendola conservare, tenetela a temperatura ambiente, sotto una campana di vetro per dolci, per 2-3 giorni al massimo.
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