La tua tavola nel giorno di Pasqua
E’ arrivata, nonostante tutto. E verrebbe quasi da dire: “Non ce l’aspettavamo!“
Stride, in parte, l’allure della Festa, in un momento in cui si fa il conto costante delle vittime, per via del Coronavirus.
Eppure eccola, puntuale, a ricordarci, invece, che dopo ogni buio c’è una nuova alba. A pensarci bene, nessun’altra ricorrenza poteva essere meglio contestualizzata in questo periodo.
Prepariamoci, dunque, a festeggiare la Pasqua 2020, e facciamolo convinti che “Tutto andrà bene!“, come suona il mantra che ci ripetiamo da tempo. Reagiamo e riconosciamo il giusto valore ad una giornata che davvero, oggi più che mai, lo merita. Diamoci da fare… a cominciare dalla tavola.
L’a, b, c di un’apparecchiatura ‘come si deve’
Elegante e sobria. E’ questo il leitmotiv che deve accompagnare ogni gesto. Tovaglia, tovaglioli, piatti e posate dovranno risultare perfettamente in sintonia. Da privilegiare, in tal senso, le tinte pastello: rosa pesca, celeste, verde, lilla. Le sfumature primaverili, del resto, sono talmente tante, che non resta che l’imbarazzo della scelta. Se, però, volete fare le cose a modino, sappiate che giallo e arancio sono i colori che più illustrano la tradizione pasquale.
Avete optato per la classica tovaglia bianca? Meglio, allora, se di fiandra. Manco a dirlo, perfettamente stirata. E’ un territorio neutro sul quale far risaltare i dettagli. Puntate, quindi, su una serie di note vivaci, capaci di animare l’apparecchiatura. Potrebbe trattarsi di piatti decorati con motivi floreali; o anche sottopiatti, sottobicchieri, fermatovaglioli e portapane che siano, ovvio, il linea con il resto. Buona regola – tenetelo a mente – è non eccedere. In nessun caso.
I tovaglioli – rigorosamente di stoffa e non di carta – vanno coordinati con la tovaglia. Bon Ton vuole che siano piegati con il risvolto verso il piatto, a sinistra del commensale. Tuttavia, una licenza poetica, in questo caso, ce la si può anche concedere, magari per strappare un sorriso ai più piccoli
Piegateli – perché no? – a forma di coniglietto portauovo. Vi basterà formare un triangolo e avvolgerlo su se stesso, partendo dalla base verso la punta. Al centro, posizionate un uovo sodo, ancora con il guscio, piegando verso l’alto le estremità del tovagliolo. Sarà un gioco da ragazzi farle assomigliare a due lunghe orecchie da coniglio.
Segnaposto e centrotavola faranno il resto. A tal proposito e specie se la tavola è rettangolare, preferite più oggetti, dilazionati in tutta la lunghezza, piuttosto che uno solo, centrale. I fiori, qualora scegliate di usarli, che siano freschi. Tulipani, gerbere, primule e fiori di pesco andranno benissimo. Evitate, invece, quelli eccessivamente profumati, che potrebbero disturbare gli ospiti.
Né troppo, né troppo poco
Il resto è opera di fantasia. Dai cestini, contenenti coniglietti di stoffa, alle composizioni a forma di nido con pulcini finti. Dalle trecce alle ciambelle di pane, rifinite con uova sode e nastri.
Ripetiamo, e non ci stancheremo mai di farlo… Less is more!
Esagerare con gli addobbi significa ostacolare nei movimenti i commensali e rendere difficoltoso il servizio delle portate.
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