Vacanze 2020: frontiere aperte tra Paesi a rischio Covid similare
Salvaguardare la stagione turistica. Il problema ‘vacanze’ non occupa i dibattiti politici solo del Governo italiano, ma l’intera Commissione Europea, che ha presentato un pacchetto di linee guida per aiutare gli Stati Membri a uscire, gradualmente, dal lockdown.
Rispetto per la salute, in primis. Da qui si parte, per risollevare le sorti del settore turismo, che nell’Ue rappresenta il 10% del Pil (circa 1.400 miliardi di euro). Si tratta di raccomandazioni, giacché ogni Stato ha le sue competenze, vd. frontiere e sanità. Fondamentale, al riguardo, è il principio di non discriminazione. Qualora uno Stato permetta di viaggiare all’interno del proprio territorio o in specifiche regioni, dovrà farlo in modo non discrezionale, consentendo l’accesso a chi proviene da tutte le aree, Regioni o Paesi che, nella Ue, hanno una situazione epidemiologica simile. Il perfetto equilibrio tra le potenze UE, per dirla in breve.
Si comincia da qui
Primo passo, dunque, la riapertura graduale delle frontiere, tra Paesi che hanno profili di rischio simili. Stesso dicasi per le Regioni. Un approccio, chiaramente, flessibile, che garantisca la possibilità di un eventuale dietrofront, qualora imposto dalla situazione.
I criteri a cui fare appello sono, nel dettaglio, l’epidemiologico, che fa leva sulle informazioni dell’Agenzia Europea, che monitora l’andamento del virus, con una lista di aree a bassa circolazione, costantemente aggiornata. L’applicazione di misure di contenimento e distanziamento, durante l’intero percorso. Infine, una serie di considerazioni, economiche e sociali. Saranno privilegiati, a tal proposito, i movimenti transfrontalieri nelle aree chiave, mettendo in alto alla classifica, motivazioni di carattere strettamente personale.
Un progetto, che, in previsione, promette di far rifiatare l’alta vocazione turistica degli abitanti dello Stivale.
Trasporti oltre frontiera
Per quanto riguarda eventuali revoche dei controlli alle frontiere, andranno effettuate e ripensate, in condivisione con i Paesi vicini e la Commissione Europea. Il ripristino stesso dei trasporti transfrontalieri aerei, ferroviari, marittimi e stradali deve tenere conto di misure di sicurezza per la salute, come la riduzione della densità dei passeggeri e delle occasioni di contatto. Sono previste valutazioni comuni, anche per quanto riguarda l’ospitalità, con protocolli per hotel, ristoranti, bar, camping…
Voucher per i biglietti aerei
Infine, si raccomanda ai Governi di incentivare il più possibile i voucher per quanti, passeggeri i cui servizi sono stati cancellati a causa della crisi sanitaria, abbiano a richiedere un rimborso. Fermo restando che i clienti non hanno alcun obbligo a rinunciare al diritto in analisi. L’approccio richiesto agli operatori turistici è, pertanto, la scelta tra i prevedibili contanti, in conformità con i diritti previsti per l’occasione o l’accettazione di un buono. Questi ultimi, va detto: “dovrebbero essere protetti contro l’insolvenza dell’emittente, con un periodo di validità minimo, pari a 12 mesi” e rimborsabili dopo un anno, se non riscattati.
Un ulteriore appeal, per incentivare un’opzione atta ad ammortizzare il deficit del Mercato e risollevare le finanze, Nazionali e Internazionali.
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