Google e le manovre sommerse. Il Governo americano si prepara a citare in giudizio il Colosso

Google e le manovre sommerse. Il Governo americano si prepara a citare in giudizio il Colosso

Pensiamo che Google abbia 7000 punti dati su quasi ogni essere umano vivente

Il Dipartimento di Giustizia e una coalizione di procuratori generali statali, con tutta probabilità, presenteranno accuse contro Google, nei prossimi mesi. Questo, almeno, stando ad un nuovo rapporto del Wall Street Journal . La segnalazione è coerente con le precedenti dichiarazioni del procuratore generale, William Barr, che ha affermato che la decisione verrà suffragata entro l’estate.

Il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha confermato le intenzioni in una dichiarazione al Journal, dicendo che avrebbe “sperato di chiudere le indagini, entro l’autunno“.

Servono regole più sicure

Si tratta di uno dei maggiori sforzi per regolare Google, da parte del Governo degli Stati Uniti. Vede implicato un raro coordinamento tra le forze dell’ordine, statali e federali. L’Azienda ha consegnato agli investigatori oltre 100.000 documenti, come parte del caso in corso. Le richieste civili sono state presentate ad un numero di terze parti, correlate. In particolare, l’inchiesta non include il capo dell’antitrust del Dipartimento di Giustizia, Makan Delrahim, che si è chiamato fuori, rispetto alle precedenti attività di lobbying, che coinvolgono la Società.

In una recente intervista, Paxton ha dichiarato che l’obiettivo principale era l’ampia portata della rete pubblicitaria online di Google: il suo cuore economico. “Pensiamo che Google abbia 7000 punti dati, su quasi ogni essere umano in vita”, ha detto Paxton ai giornalisti , in Conferenza Stampa. “Controllano il lato di acquisto [della pubblicità online], il lato di vendita e il mercato, il che ci preoccupa, perché conferisce loro eccessivo potere“.

L’indagine comprende, dunque, la ricerca e il ruolo nell’attività pubblicitaria. Ma non coinvolge le decisioni di moderazione della piattaforma, prese da Google su YouTube o Google Play Store.

Raggiunto da The Verge, il Colosso ha rifiutato ogni commento, riguardo al rapporto. “Continuiamo a impegnarci, consapevoli delle indagini in corso, condotte dal Dipartimento di Giustizia e dal Procuratore Generale Paxton“. Questo, quanto affermato da un rappresentante: “e non abbiamo aggiornamenti o commenti sull’argomento“.

Paxton ha dichiarato, inoltre, di aspettarsi – a breve – ulteriori sviluppi: “Siamo sulla buona strada per completare le indagini e penso che presto accadrà qualcosa.”

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