The Silent People: l’installazione d’arte che dà i brividi
Cosa può rendere ancor più intrigante la campagna Finlandese, già di per sé affascinante?
Una misteriosa installazione è bastata, per catturare l’attenzione del web. Un fenomeno, diventato virale, nel giro di poco. Vediamo perché.
Data la quarantena, sono numerosi coloro che spendono gran parte del proprio tempo alla smaniosa ricerca – su Google Maps – di posti ancora insondati. Luoghi reali, ma più simili ai colori della fantasia. Ebbene, proprio sulla falsa riga di quanto accennato, è emersa dalla piattaforma The Silent People, opera d’arte dai toni… assai inquietanti.
Viene da chiedersi: perché qualcuno avrebbe deciso di riempire un campo con centinaia di spaventapasseri, addobbandoli come fossero persone?
The silent people
Vista da lontano, l’installazione ha la sostanza di un esercito. Immobile. Solo avvicinando lo sguardo ci si accorge che si ha a che fare con sagome in legno ricoperte da abiti e teste dalla forma a pera, sorprendentemente simili a capelli. Uno spettacolo davvero fuori dal comune, che non lascia indifferenti.
Certo, decidere di sana pianta di recarsi sull’autostrada 5, fuori Suomussalmi, nel cuore della campagna finlandese, è improbabile. Eppure, è proprio così che l’opera di Reijo Kela si è ricavata il suo spazio, nell’universo internettiano.
Inaugurato nel 1988, The Silent People – o “Hiljainen kansa” – era originariamente situato in un campo a Lassila, un quartiere di Helsinki. Fu poi spostato nella Piazza del Mercato di Senato Square; poi sulle rive del fiume Jalonuoma Ämmänsaari. Infine, nel 1994, la sede in cui è possibile rintracciarlo, ad oggi.
È interessante notare che il Suomussalmi Youth Workshop mantiene The Silent People, cambiando gli abiti delle figure in legno, due volte l’anno. Usando i proventi delle donazioni. Idea geniale che, con poco, mantiene viva l’attrattiva.
Al riguardo, sono numerose le teorie. Ma l’autore si è sempre rifiutato di dare una spiegazione, preferendo spingere per una lettura del tutto personale, da parte di chi è spettatore. La versione più accreditata, tuttavia, attribuisce il rimando ai caduti, durante la guerra che ha visto coinvolte Finlanda e Unione Sovietica, nell’inverno compreso tra il 1939 e il 1940.
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