Brain Food: in 10 mosse, la dieta che fa bene al cervello

Brain Food: in 10 mosse, la dieta che fa bene al cervello

Avete mai sentito dire che il nostro secondo cervello è nella pancia?

A sostenerlo, il dottor David Perlmutter, autore del libro “Brain Maker: The Power of Gut Microbes To Heal and Protect Your Brain – For Life”. Secondo l’esimio luminare, modificare la dieta può potenziare anche la chimica del cervello.

A suo parere, cibo e scelte alimentari condizionano le funzioni cerebrali. Il buon funzionamento dell’apparato digerente è dunque la chiave per prestazioni elevate.

L’esperto si sofferma, in particolare, sulle carenze derivate dal nostro regime alimentare, spesso contraddistinto da calorie “vuote”, prive cioè delle sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno. Inevitabile conseguenza, gli indesiderati kg di troppo. E se gli esperti concordano nel riconoscere la dieta Mediterranea coma la più indicata per il nostro benessere, a legumi, cereali integrali, frutta, verdura… vanno aggiunti – raccomandano – anche alimenti contenenti polifenoli, come frutti di bosco e curcuma.

Ridurre l’introduzione di zuccheri raffinati, fritti e carni rosse dà poi una marcia in più.

Su quali cibi indirizzarci, dunque? Il dottor Perlmutter punta l’accento su quanto aiuta l’intestino a sviluppare la flora batterica buona, senza danneggiarlo.

I consigli dell’esperto

Scegliere cibi ricchi di probiotici, come lo yogurt, il kefir, il tempeh, il kombucha, i crauti, la frutta e la verdura lattofermentata.

Arricchire la dieta di verdure a foglia verde scuro: spinaci, cavolini di Bruxelles, asparagi e zenzero.

Tra la frutta e la verdura, preferire avocado, peperoni, pomodori, zucca, zucchine, limoni e lime.

Scegliere condimenti e salse privi di additivi, ad esempio senape e salsa di pomodoro, preparate con ingredienti naturali.

Inserire nella dieta cibi ricchi di prebiotici, da consumare crudi. Dal topinambur al tarassaco, dagli asparagi all’aglio, al sedano, cipolle, porri… il quadro delle possibilità è ampio.

Bere acqua filtrata, piuttosto che acqua del rubinetto, riduce gli elevati livelli di cloro, che potrebbero uccidere i batteri buoni, presenti nell’intestino. Bere tè, inoltre, arricchisce la dieta di polifenoli.

Fare, di tanto in tanto, un digiuno di 24 ore, basato solo sui liquidi. Bere molta acqua, scartando persino il caffè. Ciò permette al corpo di liberarsi dalle tossine, tipiche di un’alimentazione poco equilibrata.

Mangiare spesso broccoli, ricchi di vitamina K e di colina.E se la prima contribuisce a rafforzare le abilità cognitive, la seconda aiuta la memoria. Non solo, pare che siano di grande utilità nel prevenire Alzheimer e depressione.

Scegliere i mirtilli, che rafforzano la memoria, soprattutto a breve termine.

Per inserire fonti di grassi buoni nell’alimentazione, è indicato l’avocado. Gli acidi grassi monoinsaturi che lo caratterizzano proteggono le cellule nervose del cervello, potenziandone le performance.

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