Quel profumo che viene dallo spazio…
Una volta si parlava di ‘magnetismo animale‘. Oggi, l’attrazione proviene… dall’universo. La fascinazione derivante dalla sfera celeste ci cattura, da tempi immemorabili, e ci sottomette, per nostra stessa volontà… o nostro malgrado.
Ciò premesso, scienza e tecnologia, in virtù ed in sintesi ai tanti quesiti: “Cosa si prova a fluttuare senza peso? Come sarà la Terra, vista da lassù? Potremo colonizzare altri pianeti?” hanno cercato – in associazione – di dissetare l’inarrestabile sete di sapere, tipica di chi, curioso, vuole, di continuo, conoscere di più. Ci hanno condotto sulla Luna, hanno preso in considerazione l’idea di poter stazionare su Marte… solo per fare alcuni esempi. Eppure, poco o nulla è stato fatto per quanti, palati più fini, mostrano un appetito sofisticato, nel raffrontarsi con le stelle.
Oggi, la Nasa sembra porre rimedio alle ‘falle sensoriali’, che sanciscono il divario tra infinito e umanità. Per l’occasione, è l’olfatto ad oltrepassare i confini dell’immaginifico. In che modo? Imbottigliando – letteralmente – l’odore dello spazio e tramutandolo in fragranza.
Eau de Space – questo il nome della brillante trovata – è l’idea, partorita dalla mente – geniale – di un chimico (e naso) della Omega Ingredients. Steve Pearce è riuscito a sintetizzare anni di lavoro e ricerca, dando sfogo alle velleità dei più fanatici esploratori di tutto il mondo.
Sulla base delle indicazioni fornite da chi, nello spazio, ci è veramente stato, la Omega Ingredients ha realizzato un profumo, compendio di ozono, metallo bollente, carne bruciata. In sottofondo, i sentori di rum e lampone. Il tutto, condensato in una boccetta di vetro, dal taglio decisamente minimal – rettangolare, per la precisione – e caratterizzato da un’etichetta bianca, con tanto di omino stilizzato, rivestito da una tuta spaziale.
Un’innovazione, insomma. Un ennesimo passo avanti per l’uomo. Piccolo, ma ‘enorme’ per umanità.
CONSULTA LA SESSIONE NOTIZIE CURIOSE
Commento all'articolo