Università forza tutta… anzi ‘forza mezza’

Università forza tutta… anzi ‘forza mezza’

Iscriversi all’Università fa parte di quelle scelte che, spesso, generano perplessità, non tanto per la difficoltà delle materie in sé, quanto, piuttosto, per la problematicità nel programmare, step by step, un piano studi puntuale, calibrato, ben scadenzato; esente, insomma, dalla burocrazia che impregna il mondo dei dottorati.

Ostacolo oggi accresciuto, grazie all’incognita ultima nata, ma che tutti conosciamo, ormai da marzo, con il nome di Coronavirus.

Lezioni a numero chiuso; aule piene solo per metà; mascherina obbligatoria, sempre. Eccole, le prime direttive, volute dal Comitato Tecnico Scientifico, alla ripartenza dei corsi. Per ‘assistere’ ci si dovrà prenotare, in modo da non superare il numero prestabilito, e chi non riuscirà a farlo per tempo seguirà da casa.

Sì alla ripartenza per gli ‘Atenei‘ ma, come riportano anche le testate giornalistiche più accreditate, all’insegna del compromesso. Obbligo, del resto, la salvaguardia della salute di studenti e professori. Dal canto proprio, i rettori puntano al ritorno dei ragazzi in classe e con questi si schierano i sindaci delle città universitarie, spaventati dalle possibili conseguenze economiche di un drastico taglio delle presenze.

In caso di eventuali focolai? Si agirà come per le norme di carattere generale: segnalazione dei contagiati, tracciamento a carico dei dipartimenti prevenzione delle Asl, insieme con gli addetti alla prevenzione interni alle Università. Riguardo, poi, agli argomenti esami e/o laboratori, la scelta è di eseguirli ‘vecchia maniera’, cioè in presenza. 

La tecnologia fornisce il proprio apporto in forma di app, accanto a prenotazioni o turnazioni, per seguire le lezioni. Disposizioni degli alunni ‘a scacchiera’ e assembramenti vietati negli spazi comuni, a governare il resto della situazione. Distanziamento di un metro, con un margine massimo del 10% tra un posto e l’altro, con tanto di indicazioni sulle sedute da mantenere vuote. Sanificazione giornaliera delle aule e costante ricambio d’aria. Questo, in ordine alla qualificazione degli spazi.

Mascherine, da tenere sempre indosso. Unico esentato il professore, nel momento in cui si terrà la spiegazione. Infine, proprio come per le attività commerciali, percorsi differenziati, in entrata e in uscita. Gel disinfettante, a custodire la porta. Niente misurazione della temperatura. Resta, tuttavia vietato presentarsi con sintomaticità quali febbre, tosse o raffreddore.

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