Il tampone ai tempi del Covid: guida pratica al rientro in città

Il tampone ai tempi del Covid: guida pratica al rientro in città

Agosto ci saluta, quasi si fosse ricordato di un appuntamento improvviso. Se ne va, da un momento all’altro, lasciandoci smarriti perché in fondo, noi, l’estate, quella vera, aspettavamo ancora di godercela. Con sé trascina via il caldo, sostituendolo – manco fossimo a Singapore – con temporali e nubifragi, capaci di mettere in ginocchio intere regioni. E lasciandosi in eredità ‘sto maledetto Covid che, altalenante, ci abita. Invitati, noi, alle sue intemperanze, ai cambi di umore. Agli allontanamenti e ai ritorni di fiamma… una storia d’amore, in pratica.

E come in ogni relazione, se ci voltiamo indietro ci accorgiamo degli errori… a fin di bene, certo. Tuttavia, pur sempre errori.

Il ‘liberi tutti‘ ci ha consentito, con la bella stagione, di vestire i panni di gregge europeo. Bene, con buona pace di chi sosteneva e promuoveva la famosa ‘immunità’, al ritorno da Croazia, Grecia, Spagna, Malta… in molti hanno portato a casa un ‘presente’ poco gradito, espressione dei propri comportamenti, delle scelte avventate, della scarsa attenzione, a se stessi e all’altro.

Il Governo è corso ai ripari: obbligatori i tamponi, per quanti in rientro dai quattro paesi.

Nemico sventato, ci auguriamo e intanto ci ripetiamo che serve testa, come un mantra. Senza accorgerci che l’insidia è già qui. Danza sui tavoli del Billionaire. Ride, scherza, balla, incurante di quel che sta per succedere…

Ed ecco, l’evolversi dei focolai e dei contagi, provenienti dalla Costa Smeralda.

Si agisce in fiducia, ci si muove ‘su base volontaria’, immaginando un Paese edificato sulla ragionevolezza, sul senso civico, sul rispetto… Balle, qui ognun per sé e non si fanno neppure feriti. Ecco, allora, che Lazio, Emilia-Romagna,Veneto e Puglia suggeriscono, a quanti di ritorno dalla Sardegna, di presentarsi nelle sedi delle aziende sanitarie locali, per effettuare i debiti controlli. Sono numerosi, infatti, i casi di giovani asintomatici, che rischiano però di trasmettere il virus a chi è più anziano e fragile.

VADEMECUM

Dunque, chi torna da vacanze trascorse in località oltreconfine, ha l’obbligo di tampone, da farsi entro le 72 ore precedenti il ritorno. In alternativa, qualora si sia mosso in aereo, può scegliere di eseguirlo direttamente in aeroporto. Ormai tutti gli scali italiani sono provvisti delle apposite soluzioni. Qualora, invece, si giunga via traghetto o in auto, si può contattare l’azienda sanitaria della propria provincia e recarsi, successivamente, ad eseguire il test.

OBBLIGO DI QUARANTENA: Si’ O NO

L’ordinanza del ministro Roberto Speranza prevede, per chi è rientrato dall’estero, l’obbligo di restare in isolamento domiciliare, in attesa di eseguire il tampone molecolare e anche in seguito, quando ancora non si conosce l’esito. Ci sono – non di meno – eccezioni. Lombardia ed Emilia-Romagna hanno inserito la clausola di quarantena non necessaria, in attesa del tampone. Facendo leva – ovvio, ma poi così ovvio non è – sul buon senso.

L’ECCEZIONE

A causa dell’alto manifestarsi del virus, il Ministero della Salute ha disposto un periodo di quarantena di quattordici giorni, che scatta dalla data di rientro nel nostro Paese, per quanti – invece – provengono da Bulgaria e Croazia. Ciò vale sia per gli italiani in ferie, sia per gli immigrati, con residenza e lavoro nella Penisola, che si sono recati in visita ai propri parenti.

NON OBBLIGHI MA SUGGERIMENTI

Di sbraco al Porto di Civitavecchia, provenienti da quel di Porto Cervo e dintorni, si è nella facoltà di eseguire il tampone rapido, nello stand allestito dalla Regione Lazio. Il test vale anche al contrario. Per coloro, cioè, che invece sono in partenza. In seconda opzione, ci si può presentare in uno dei tanti drive delle Asl romane: a chi torna dalla Sardegna, il tampone viene fatto gratuitamente.

VERIFICHE GRATUITE DOPO IL SOGGIORNO SARDO

La lista delle regioni che hanno deciso un’analoga iniziativa, oltre al Lazio, si estende a Veneto, Emilia-Romagna, Regione Puglia e, via via, numerose altre si stanno aggiungendo. Tramonta, al contrario, l’idea di eseguire le verifiche all’imbarco dei traghetti che partono dall’Isola.

PAESI EXTRA-UE

Situazione articolata, infine, per chi arriva da Paesi extra Ue. Si può viaggiare come turisti (da e per) in Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Sud Corea, Thailandia, Tunisia, Uruguay. Occorre – badate – attenersi ad una serie di limitazioni. Al rientro, va rispettato un periodo di isolamento domiciliare. Porte socchiuse per quanto riguarda il resto del mondo. Si può entrare, solo per ragioni di lavoro o residenza; inevitabile la quarantena. Impossibile raggiungere l’Italia da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.

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