In Val Senales l’Iceman Ötzi Peak: la piattaforma sospesa, trade union tra cielo e terra
Chiudete gli occhi e immaginatevi, per un istante, protagonisti di un luogo che sembra estrapolato dal tempo. Un ponte ‘magico’, punto d’osservazione straordinario, che consente di dominare il mondo circostante.
Ebbene ora, se sollevate lo sguardo, vi renderete conto che questo posto esiste. Siete in Val Senales, a 3.250 metri sopra l’universo che vi circonda. Nel cuore delle Alpi state respirando, a pieni polmoni, l’atmosfera surreale che, sola, vi offre l’Iceman Ötzi PeaK. La struttura, tutta vetro e acciaio, ha rubato il nome ad una tra le mummie più conosciute al mondo, rinchiusa nel ghiaccio per migliaia di anni e sfoggia, potendoselo permettere, tutto il proprio fascino all’attenzione di chi, ospite presso il Glacier Hotel Grawand, desidera soggiornare, per un breve lasso di tempo, ad un passo dal cielo.
Completato nel mese di agosto, l’Iceman Ötzi PeaK si presenta come un vero squarcio tra i sentieri tutelati dall’UNESCO. Un Paradiso, alla portata di chi ama le attività sciistiche, e non solo.
Per accedere alla piattaforma, basta salire sulla funivia che, dalla città di Maso Corto (Alto Adige) condure all’albergo. 36 camere, ad accogliere visitatori e curiosi, sorta di avamposto per quanti, a 10 minuti di strada, sono in aspettativa di scoprire un paesaggio mozzafiato.
Grazie alla visita, gratuita tutto l’anno, coloro che lo desiderano possono “fare un’esperienza completa della natura: aspra, rocciosa, con vento e intemperie – pura“, spiegano i fautori del progetto.
I muri a fessura fungono da guard rail, massimizzando, al tempo stesso, le vedute panoramiche.
Rivolto a est c’è, poi, un balcone, in perfetta aderenza con l’area in cui Ötzi è stato conservato nel ghiaccio, per 5.300 anni.
Superato il tunnel, un ponte con una ringhiera in vetro mira a ‘fondere’ gli ospiti con l’ambiente circostante.
Strano a dirsi, la Costruzione non ha trovato il favore dell’Heimatpflegeverband (Federazione per la tutela del territorio) dell’Alta Val Senales.
“Molte tra le piattaforme panoramiche altoatesine sono discutibili, per quanto riguarda l’utilità, soprattutto perché questa deliberata finzione della montagna attrezzata con ogni tipo di struttura artificiale, di solito, l’aspetto “scenico” lo riduce”, viene specificato.
L’esempio di Senales solleva anche una domanda: “Qual è la differenza tra la vista della cima del Grawand e quella della piattaforma, di nuova costruzione, chiamata – naturalmente in inglese – Iceman Ötzi Peak? Il nome Grawand significa parete grigia. È un nome adottato nell’uso comune e basato sull’aspetto della montagna, nella sua specificità. I nomi delle montagne sono segni linguistici che creano identità, e come tali dovrebbero essere conservati“.
Diatribe, che tuttavia nulla tolgono all’afflato di una meta che vale la pena perlustrare, qualunque sia il nome che le si intenda far indossare…
LEGGI ANCHE: Dimmi Covid free. Ti regalo… un’isola
LEGGI ANCHE: Quel paesino capace di sedurre… perfino Netflix
Commento all'articolo