Quella scandalosa Wallis Simpson.. che ‘regalò’ il trono ad Elisabetta
65 anni di Regno alle spalle… e non sentirli. A chi potremmo riferirci, se non all’immarcescibile Elisabetta? Di Sua Maestà i tabloid riportano e hanno riportano praticamente tutto, mettendoci al cospetto, di più, a contatto, con una realtà, in cui le parole ‘pudore’ o ‘segreto’ risultano pressoché sconosciute. Ma l’inizio della fulgida ‘carriera’ – ci permettiamo la licenza poetica – non è poi così scontato. Differentemente da quanto si possa supporre, non deriva infatti da diritto di nascita la sua salita al trono.
Lo zio David, o meglio, ciò che, per l’attuale Sovrana e sua sorella Margaret, rappresentava, in termini di parentela. E’ cominciata grazie al diniego di Re Edoardo VIII, primogenito e regnante, la scalata dell’ultranovantenne.
L’impensabile… dal momento che, alla sua dipartita, un elenco di nomi, evidentemente più legittimati, sarebbe stato pronto ad occupare la seduta, tanto ambita quanto scomoda.
Eredi diretti i figli, oppure il fratello minore… non certo Lei, la bambina che, almeno fino all’età di 10 anni, scorrazzava tra i giardini di Corte, godendo di tutti i possibili privilegi, spensierata.
L’età dell’innocenza. Spezzata improvvisamente quando il Re… perse la testa. Nel Reame in cui la moda la lanciò Anna Bolena, quella di David rotolò, travolta dal cuore, ai piedi di Wallis Simpson.
‘La crisi dell’abdicazione‘, come venne titolata, diede il là ad uno dei terremoti più violenti affrontati dalla Royal Family. E, a ben guardare, sembra un destino già scritto. Un Monarca che si invaghisce di una donna sposata (e pluridivorziata, in questo caso), invisa alla Corte, controversa negli atteggiamenti… e rinuncia a tutto per Lei.
Ci si volta e si intravede ancora il fantasma di Enrico VIII mentre si affanna, nella foresta di Widsor, all’inseguimento dei cervi e delle grazie, ben più appetibili, della donna ‘scritta’ per dal luogo alla Scisma. A fare bene i conti, la Monarchia ha minacciato di vacillare in più occasioni: con Carlo, perdutamente incatenato al suo amore di sempre: Camilla Parker Bowles. Osteggiato, rinnegato, occultato, finché si è potuto, dall’intera famiglia, o quasi. Un’altra donna sposata.
Persino Margaret ha fatto il suo, legandosi, momentaneamente, a Peter Townsend, divorziato e troppo più adulto di lei. un epilogo differente, quello tra i due, dove il ‘dovere’ ebbe la meglio sul resto: “Ho preso la decisione di non sposare Peter Townsend. So che, rinunciando al mio diritto di successione, potrei sposarmi con rito civile. Ma consapevole che la Chiesa insegna che il matrimonio è indissolubile e fedele ai miei doveri col Comonwealth, ho deciso di mettere questo al primo posto. Ho preso questa decisione da sola, ma sempre supportata dal Capitano Townsend“. Ancora scandali, e a cercare di tenere le redini e risollevare le sorti di Buchingam Palace Lei, sorta di militare in gonnella, dalla tempra a dir poco invidiabile.
Elisabetta II, l’intramontabile.
Ma torniamo indietro… Il Re (Edoardo VIII) e la sua affascinante amante americana si erano conosciuti nel 1931. Una relazione, all’epoca, concessa, sia pur con relativi mal di pancia. Pensare che ‘il povero’ aveva perfino portato ‘la sua bella’ a conoscere mamma e papà: re Giorgio e la regina Mary di Teck, i quali, tuttavia, avevano negato l’incontro.
Salito al trono, David dovette, suo malgrado, accorgersi ed accollarsi le responsabilità del proprio ruolo. Meno di un anno, dal 20 gennaio fino all’11 dicembre del 1936, perché il capo della Chiesa Anglicana prendesse atto dell’insostenibilità della propria posizione. Scelta obbligata, decise quindi di abdicare, passando la staffetta al fratello minore “Bertie”, poi Giorgio VI. Proprio così, il papà della Regina era stato insignito di scettro e corona. Tutto il resto è storia…
Nel 1947, il matrimonio tra la principessa ed il principe Filippo; la dipartita, causata da un tumore ai polmoni, del padre, nel 1952. Ultimo atto: l’ascesa al trono, l’incoronazione e tutte le traversie che ne sono derivate. L’epilogo non ci è dato conoscerlo, perché è ancora da scrivere. Ma questa storia è intensa e, al tempo stesso romantica, e racconta di intere generazioni di donne forti, coloro che hanno costellato le vicissitudini del trono d’Inghilterra: da Elisabetta I, unica sopravvissuta tra le figlie di Enrico VIII fino a Diana. Creature di polso, dal carattere carismatico. Chiacchierate, detestate, idolatrate… ma donne, tutte, con la D maiuscola.
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