Cioccolato: non è solo un peccato di ‘gola’
Bianco, fondente, al latte… Esiste una teoria, secondo la quale correrebbe un filo diretto tra personalità e preferenze riguardo al cioccolato. È quanto emerso da uno studio, secondo cui la tipologia scelta, il ripieno preferito e la modalità con cui si scarta la tavoletta costituiscono l’ossatura di un carattere ben definito.
Gli amanti di questa prelibatezza sono solitamente persone ‘fuori dal comune’. Capaci di adattarsi ad ogni eventualità, riescono, in linea di massima, a destreggiarsi anche nelle situazioni più complicate. Disponibili e pronti a collaborare, se serve, sanno riservare un sorriso sincero per chiunque.
Qualche dato in più? Sintonizzati con il tuo palato. Altrimenti, al via con le indagini su partner e amici, alla scoperta dell’inclinazione che si nasconde dietro al senso del gusto…
Cioccolato bianco
Gli appassionati del cioccolato bianco sono abituati a ponderare scelte. Ci vuole un po’ prima che partano ma, una volta al via, non c’è nulla che possa fermarli. Parola d’ordine: determinazione.
Cioccolato al latte
L’animo romantico e leggermente nostalgico di chi preferisce il cioccolato al latte ne rappresenta, forse, l’aspetto più evidente. Così, alla ricerca e nell’aspettativa di certezze, rischia di rimanere scollato dalla realtà. Parola d’ordine: dolcezza.
Cioccolato fondente
Golosi del fondente guardate le cose in faccia, esattamente per quel che sono. Iper-attivi, creativi, vi muovete lungo la scia del talento. Luce che, ammantata da un’aura di positività, illumina quanto la circonda. Parola d’ordine: ottimismo.
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