Milano: scatta l’esodo, ‘chiavi in mano’

Milano: scatta l’esodo, ‘chiavi in mano’

In qualche modo ce lo aspettavamo. Era un male, come dire, preventivato. Perché l’esperienza, se non altro, possiede un grande pregio: insegna. E se non si riesce ad evitare che le situazioni ‘sconvenienti’ abbiano a ripetersi, quanto meno ci si attrezza, per quel che si può, affinché il male risulti il più contenuto possibile.

Così, già durante la scorsa primavera, si era assistito al fenomeno della fuga dai centri urbani, in virtù delle ‘seconde case’. Stavolta le circostanze si ripetono, ma in maniera meno collassata. In una silenziosa, composta ma continua spinta verso ‘fuori città‘. Il Bormio e le Valli bergamasche, nei giorni scorsi, hanno ripreso vita, alla guisa del periodo in cui, in pieno inverno, si apre l’attività sciistica.

E il biglietto, già durante il weekend di Ognissanti, è stato di sola andata. Una messa in salvo preventiva, sull’onda di un secondo lockdown in arrivo. Eccola, dunque, la chiusura: discussa, desiderata, temuta… ‘morbida‘, è vero. Ma non si sa mai – avranno ipotizzato in molti – meglio attrezzarsi per l’emergenza. E l’allontanamento dalla città – una su tutte Milano – è derivato, forse, dall’idea che trasferendosi in montagna ci si trovi in zona franca. Un posto in cui l’allerta non si manifesta in maniera pressante come altrove, con buona pace dei sindaci, entusiasti di potersi sfregare le mani, di fronte all’ondata di ‘turisti’ inaspettata.

In un certo senso il Covid può aiutare a ripopolare la nostra montagna. Se potessimo contare sulla fibra ottica, che ancora non abbiamo, tanti professionisti svernerebbero sicuramente da noi“. Parla così – esempio tra tanti – il primo cittadino di Campodolcino (Valchiavenna). E se non si possiede alcuna proprietà, si ripiega sugli affitti. Le trattative avvengono sempre più spesso al telefono, a scatola chiusa. L’ansia di perdere l’occasione rende i ritmi frenetici. Un’occhiata su Internet, pertanto, basta e avanza.

Le richieste, nel giro di qualche settimana, sono lievitate, di conseguenza… anche i prezzi. Eppure poco importa. L’impressione di potersi tutelare, almeno in parte e le recenti opportunità offerte dallo smart working hanno aperto – in questo senso – le porte a prospettive ancora mai sondate. Ci si sperimenta, ci si attrezza, per come si riesce, per quanto ce lo si può permettere… in attesa di tempi migliori.

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