Il volto inedito di Anna Bolena. Per Channel 5 diventa ‘nera’

Il volto inedito di Anna Bolena. Per Channel 5 diventa ‘nera’

Channel 5 all’attacco. E’ pronta, infatti, l’emittente britannica, a destreggiarsi in una nuova produzione, carica di tutti gli argomenti per far parlare di sé. La mini-serie – tre soli episodi -incentrata sulle vicende accadute in Inghilterra, nel XVI sec., punterà lo sguardo, in particolare, sulla figura di Anna Bolena. Gli ultimi mesi – dalle settimane precedenti al 7 maggio 1536, quando venne fatta arrestare e fu imprigionata nella Torre di Londra, al 19 maggio, giorno in cui venne decapitata davanti alla chiesa di San Pietro ad Vincula – della seconda moglie dell’irrequieto Enrico VIII, finita poi alla forca.

Enrico VIII e Anna Bolena in una scena di caccia

Fin qui, conosciamo bene la storia… l’amante del Monarca lo fece talmente invaghire di sé, da indurlo a ripudiare la prima moglie, per assumere ella stessa i panni di Regina. Salvo, poi, accusata di tradimento e financo di incesto, venire, a sua volta, condannata a morte. Entrambi, destinati a ‘perdere la testa’, insomma. Chi per via del cuore ‘ballerino’, chi per colpa del patibolo.

LA VERSIONE DI ANNA

La serie mostrerà proprio gli ultimi mesi di vita della Sovrana, dal suo punto di vista, e la seguirà mentre lotta per sopravvivere, per assicurare un futuro a sua figlia Elisabetta I e per sfidare il potente patriarcato che le si chiude intorno“, spiegano da dietro le quinte.

Dunque, dove risiede la novità? Diciamo allora che, in piena linea con la più recente ideologia del politically correct, per la parte della protagonista, nobile inglese del 1500, è stata selezionata Jodie Turner-Smith, attrice talentuosa, certo, ma di colore. E poco importa se una scelta del genere ‘sotterri’ qualsivoglia anima di credibilità storica, rispetto al soggetto in questione.

Anna Bolena e Jodie Turner Smith
NERA… PER CASO

E dire che, alla resa dei conti, l’attrice (che, in quanto tale, riteniamo duttile ed adattabile) avrebbe potuto rimpiazzare, in maniera assai più veritiera e al di là della questione Gender, un altro personaggio, nato dalla penna – costui – di William Shakespeare. Chissà, forse l’interpretazione blackness di Anna Bolena si sarebbe potuta rendere, invece, una mossa vincente, attraverso il moro di Venezia. Perché non un Otello donna, considerato il fatto che, per centinaia di anni, a vestirne i panni sono stati attori dal ‘volto pallido’? Ruoli ribaltati e pari e patta. Un’operazione, questa, forse troppo ardita, ancora eccessivamente rischiosa… magari semplicemente, poco conveniente. Di fatto, la diretta interessata ha spiegato di essere entusiasta di unirsi al progetto, che porta sullo schermo “il racconto di una tra le regine più controverse della storia“. Ne scava a fondo debolezze e virtù, illuminando l’attenzione sulle mosse che le saranno fatali.

Una narrazione audace, destinata a scardinare i segreti di una donna, nel tempo diventata iconica e che si avvarrà, nell’intento, della consulenza di Dan Jones, storico e giornalista britannico, curatore di svariati programmi televisivi e pubblicazioni sulla dinastia angioina dei Plantageneti, l’Inghilterra del XVI secolo e la genesi della Chiesa anglicana.

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