La seconda vita di Elettra. La Lamborghini diventa un fumetto

La seconda vita di Elettra. La Lamborghini diventa un fumetto

Abbiamo imparato a conoscerla così, Elettra Lamborghini, per quel suo fare spudorato, sconsacrante, perfetta protagonista, insieme all’amico Tommaso Zorzi, di Riccanza, docu-reality sulle vite di chi ‘se lo può permettere’, che l’ha eletta, a pieno titolo, reginetta dei Millennials.

L’abbiamo osservata, incuriositi, in parte interdetti; ammirati, i più giovani, evoluzione post moderna di una Paris Hilton ‘alla matriciana’. L’abbiamo re-incontrata su MTV, in SuperShore. Poi il salto di qualità, il cambio di rotta… insomma, largo alla popolarità, è stata la volta di The Voice of Italy. A seguire, il palco – che riuscirebbe ad intimidire chiunque ma non Lei – di Sanremo e, last but not least, le nozze cercate, combattute, inseguite con l’olandesissimo disk jockey Afrojack, come a voler intendere l’esordio di una nuova esistenza, declinata all’insegna di una stravaganza – irrinunciabile, quella – ma composta.

L’ULTIMA IMPRESA DI UNA RAGAZZA MAI PAGA

Ma la camaleontica Twerking Queen non ha finito di sfoderare le sue carte (il numero dei followers – del resto – lievita, sfiorando i 6.5 milioni). L’ultima impresa appare, in bella mostra – udite udite! – direttamente in libreria. Già, perché oggi l’erede della famigerata Casa automobilistica è anche – come se non ci fosse già bastato tutto il resto – un fumetto.

L’opera, pensata per il pubblico di ragazzi, è stata presentata, nei giorni scorsi, al Lucca Comics. Elettra Lamborghini e la Dea del Ritmo è una graphic novel, ambientata in un universo parallelo, con la ‘nostra’ nel ruolo di primo piano. “Una sorta di Wonder Elettra”, ha spiegato in prima persona. “Mi chiedevo: cosa ho io, a 26 anni, da raccontare ai bambini che, tra l’altro, adoro? Ma tutti mi dicevano ‘tu sei un cartone’ e cosi il cartone lo abbiamo fatto davvero […] I bambini sanno riconoscere la sincerità“, conclude poi, spiegando riguardo alle personali perplessità.

È un libro per tutti che, in un periodo così triste come questo, spero porti po’ di leggerezzaper me è come un sogno“, ribadisce. Del resto il fisico bombastico, i percing, i tatuaggi, i look immancabilmente eccessivi e le maniere spicce sono assurti a strumenti base su cui configurare una narrazione scanzonata e multicolor, grazie anche alla sceneggiatura disinvolta del trevigiano Luca Vanzella.

L’ELETTRA EMANCIPATA

E l’occasione, non rappresenta, d’altronde, che l’ennesimo passo verso una emancipazione agognata, oramai da un po’: “Essere collegata al marchio d’auto non lo sopporto più“, racconta. “Per fortuna, molti mi vedono solo come Elettra e pensano che Lamborghini sia un nome d’arte e non un cognome“. In pratica, una figlia di, con l’ambizione di diventare, un giorno Miss Nessuno, ma di successo: “…e poi a volte mi dico: Elettra ma perché ti preoccupi del cognome? C’è tanta gente come te che ha un cognome importante, ma che poi alla fine non è andata da nessuna parte“. Lei da qualche parte c’è già e non parliamo del regno edulcorato e lussuoso in cui è cresciuta, ma del suo mondo atipico, intarsiatole addosso secondo gli schemi a cui la nipote di Ferruccio si è imposta di aderire e non ad altri. Lei è esattamente dove, come, quando… vuole essere e nessuno, questo, glie lo potrà mai togliere.

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