Sandra Milo: diversamente giovane ad 87 anni suonati
87 anni. Ma vaglielo a spiegare, alla Signora Milo che, invece, addosso, se ne sente parecchi, ma parecchi di meno. Merito di quel suo fare eternamente bambino. La ‘finta’ – ormai l’abbiamo compreso – svampita, che dallo schermo gridava – vittima di quel fantomatico scherzo trasmesso dalla Rai: “Ciro Ciro!”, mettendosi le mani tra i capelli, pare che non abbia intenzione di sottomettersi al tempo che passa.
L’abbiamo constatato, del resto, non meno di qualche stagione fa, quando, giovane ancor più delle giovani, metteva piede sul suolo dell’Isola più impervia della televisione. E lo abbiamo appurato, tutte le volte che le si è dato modo di emergere e di raccontarsi, attraverso i ricordi e le memorie passate. Sempre espressamente divertita, sempre disponibile nel mettersi in gioco e nel rivelarsi.
Di recente, poi, non ha perso occasione di dipingersi perfino attivista, in favore dei diritti dei lavoratori dello spettacolo. Ficcante, nel perorare la causa, fino a spingersi allo sciopero della fame e poi, ancora, davanti Palazzo Chigi, incatenata, ammansita solo dall’intervento diretto del presidente Conte.
Che dire? Un finimondo di donna, che è riuscita a passare attraverso relazioni clandestine con nomi del mondo dello spettacolo e della politica che definire ‘importanti’ suona quasi blasfemo, per come è riduttivo. Amata, vezzeggiata, usata, forse… anche.
Ora la sua immagine campeggia lì, sulla cover del magazine Flewid, lasciva tra le lenzuola, alla guisa di una pin up.
E la cosa più assurda – o forse no? – è che appare perfettamente a proprio agio. In forma smagliante, sensuale come non mai. L’attrice è testimonial, contro ogni tipo di stereotipo di bellezza, per una delle quattro copertine della rivista, dal titolo “Survivor Rapshody“.
L’aria sfrontata, le gambe divaricate… e Lei, già pronta ad accogliere il plauso – che non si è fatto attendere – dei fans in delirio.
“Stellare“, scrive Valeria Marini; “Meraviglia“, le fa eco Giucas Casella; “Stupenda“, commenta Fanny Cadeo, come a ricordarci che, in fondo, il pubblico è composto anche di addetti ai lavori.
La Milo è stata scelta, secondo quanto esposto da Emi Marchionni, direttrice della rivista, proprio per la “fluidità della sua innegabile carica erotica“. “Per Flewid – aggiunge – rappresenta l’age diversity nell’industria del fashion & beauty, tradizionalmente orientata ai giovani“.
Una carriera sfavillante, alle spalle, in tv come al Cinema, diretta da registi del calibro di Pietrangeli, Risi, Avati. Musa incontrastata per Fellini. Turbolenta e appassionata la dimensione privata, caratterizzata dal matrimonio, consumato in 21 giorni quando aveva appena 15 anni, con il marchese Cesare Rodighiero; dalle nozze, poi, con Moris Ergas e dai vari, numerosi… legami più o meno segreti, compreso quello – ormai leggenda – con lo stesso Fellini, durato ben 17 anni.
Ce ne sarebbe da dire. Più ancora da ascoltare, per comprendere e ben intrepretare quell’aura di leggerezza che ha accompagnato, da sempre, ogni sua dichiarazione, ogni gesto. Tipico di chi, più che pensare che la vita sia ‘facile’, ha consapevolezza, al contrario, di quanto essa sia pesante. Un fardello duro a sopportarsi e che, proprio per questo, richiede un’estrema dose di genuina inconsistenza, anche quando, magari, si possiede l’età per andare in pensione.
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