Arrivano i ristori: le agevolazioni, categoria per categoria

Arrivano i ristori: le agevolazioni, categoria per categoria

Ci eravamo lasciati così, in attesa del nuovo Dl Ristori, il quarto, ormai, della lista. E il nuovo arrivato ci racconta di un elenco, quello dei codici Ateco ammessi ai contributi a fondo perduto, che va via via ampliandosi. Il CDM, al fine, ha deliberato. Si spande la platea dei soggetti ammessi ai ristori immediati, includendo anche gli agenti di commercio. 30 attività, per la precisione, fra mediatori e procacciatori di affari. Non è ancora luce, invece, per quanto concerne i professionisti e le attività che hanno subito danni indiretti dagli inevitabili niet anti-Covid.

Una mano sulla coscienza, il Governo se l’è messa, eccome, riguardo alle categorie legate al turismo, allo spettacolo e allo sport. La nuova indennità una tantum ammonterà a 1.000 euro, per gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo; ma anche per gli intermittenti e gli incaricati alle vendite a domicilio.

Ulteriori 90 milioni andranno in stanziamento alle finanze per lo spettacolo, il cinema e l’audiovisivo; 10 milioni, ancora, andranno a rinfocolare i proventi delle agenzie di viaggio e dei tour operator. Stesso dicasi, per guide ed accompagnatori turistici. E, pensate, ‘avanzano’ persino 10 milioni, da delegare ai bus panoramici. Quelli, insomma, ‘scoperti’, tramite i quali viaggiare per le vie dei centri urbani più prestigiosi.

Rifiata, per mezzo di 350 milioni di euro entro il 2020 e con un gradevole sospiro di sollievo, anche il settore ‘fiere e congressi’. 92 milioni, invece, la dotazione ad incremento del sostegno per Associazioni e Società sportive dilettantistiche che, a causa dell’emergenza epidemiologica hanno ridotto, sospeso, se non addirittura cessato la rispettiva attività. E, sempre nel mese di dicembre, si prevede un’indennità di 800 euro per i lavoratori del comparto.

Via libera – in virtù del fondo rotativo del Microcredito centrale – anche alle strutture alberghiere (500 milioni) e alle imprese culturali (50 milioni).

Certo, da fare c’è e rimane ancora molto ma, intanto, si procede. Testa bassa, mascherina in viso. Si fa il meglio per quel che si può, in un’Italia che mai, da che mondo è mondo, si è vissuta così piccina.

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