Veganuary: così ti insegno a salvaguardare il mondo
Nasce nel 2014 e ha tutta l’aria di un’avventura nuova, tesa verso chi l’esperienza del veganesimo la conosce poco o nulla e ha, invece, in sé la curiosità per approcciare ad un mondo, per Lui o Lei, evidentemente nuovo. L’intuizione, crasi tra Vegan e January, prende appunto il nome di Veganuary ed è divenuto, per mano di un’organizzazione no-profit, l’appuntamento che spinge l’acceleratore sui benefici di un’alimentazione totalmente bio.
Dalla teoria alla pratica, l’idea – promossa da Essere Animali – consiste nell’esercitarsi ad una dieta 100% vegetale, per il tempo di un mese e gennaio sembra il più congeniale, vincolato come è, per tradizione, ai nuovi inizi, i buoni propositi e i cambi di prospettiva. Il pretesto, insomma, per dare il via ad un allontanamento progressivo dalle proteine animali.
TUTTI ALL’OPERA NEL MESE DI GENNAIO
31 giorni, che coinvolgono, al di là degli utenti, brand, ristoranti e influencer, ingaggiati affinché il tema riceva la visibilità in obiettivo e per studiare menù specifici capaci, se non di convertire, quantomeno di irretire un numero sempre maggiore di ‘adepti’. E se i dati riportano, nel corso del tempo, una virata che interessa 1.000.000 di persone, distribuite in 192 Paesi, prossimo step è raggiungere quota 500.000, per quanto riguarda le adesioni del 2021.
Per i partecipanti all’iniziativa, il percorso è semplice: basta iscriversi – gratuitamente – alla newsletter, tramite il portale italiano di Veganuary.
L’interessato, riceverà una mail al giorno, per i 31 giorni del mese, con contenuti che spaziano dal calendario, alle ricette, fino alle informazioni nutrizionali e ai consigli per fare la spesa. Attività, divertenti e stimolanti, che possono alleggerire l’impatto con una realtà che, più che regola alimentare, lo è di vita. Scegliere di escludere un certo tipo di cibi – carne, burro – per preferirne altri – legumi, olio – ha tutta l’aria di una rivoluzione. Richiede, pertanto, riflessione e conoscenza. In questo processo, piuttosto complesso, è indispensabile considerare la provenienza, la filiera e l’etica con cui un determinato prodotto, ingrediente o alimento arrivi fin sulla tavola.
UN CAMMINO DI CONSAPEVOLEZZA
Il rischio di contraddizioni – ormai lo abbiamo imparato – è dietro l’angolo…
“Nel tuo carrello della spesa non devono mai mancare frutta e verdura di stagione, legumi, cereali integrali, semi e frutta secca. Se stai cercando alimenti pronti, praticamente in ogni supermercato, puoi trovare perfette alternative Veg per preparare dolci, piatti salati e, per i più pigri, anche piatti pronti e veloci“. Le promesse sono già tutte racchiuse in fieri nell’incipit della prima newsletter.
Non resta che cambiare passo. Dirigersi, invece che al supermercato, direttamente al mercato e, prima di tutto, accendere i sensi. Tendere l’orecchio, per ascoltare il racconto del dietro le quinte dei diversi prodotti. Imparare ad approcciarne l’odore, prima ancora che il sapore, in modo da riuscire a scegliere con qualità. Osservare cosa ne racconta l’impatto con l’ambiente. Toccare con mano il contributo che la scelta opinata nel mangiare apporta a chi opta per l’inedita rotta.
Del resto, se ancora non si è convinti, non serve che rammentare che febbraio è a due passi e che, in fondo, si tratta pur sempre di un’esperienza.
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