Bedography, e saltare sul letto diventa uno sport
Che siamo bloccati in casa, privi di posti in cui corroborare il corpo e sfogare le energie, ne siamo ben consapevoli. Le palestre – ultimo DPCM alla mano – non accennano a riaprire e allora sia. Ci industriamo con mezzi più rudimentali, ma il ‘fai da te‘, ne siamo altrettanto consapevoli, non ha mai fatto male a nessuno.
Così, per non perdere o riconquistare – nel peggiore dei casi – la linea, cerchiamo il modo per sudare, anche attraverso le idee che si affacciano dal Web. L’ultima tendenza, in questo senso, prende il nome di Bedography (letteralmente: coreografia nel letto). Per chi dalle coperte non vorrebbe mai staccarsi – sdoganata persino da New York Times – l’attività in questione “è un sogno“. Ad introdurla, in occasione del primo lockdown, lo studio di danza SassClass, in quel di New York, includendola tra le offerte di corsi virtuali.
90 minuti di lezione – roba seria, insomma – durante i quali si compone una vera e propria coreografia, che evita i movimenti verticali, come saltare e girare, per concentrarsi – invece – su quelli orizzontanti. Gattonare, rotolare, ancheggiare… sono i ‘passi’ – permettete la licenza poetica – più gettonati, coadiuvati dall’ovvio – inutile dirlo – supporto musicale.
“Invece di concentrarci sui limiti della quarantena, l’abbiamo vista come un’opportunità per offrire qualcosa, che in studio non è disponibile“, spiega Julia Sokol, fondatrice della scuola. La serie di lezioni mira non solo al benessere fisico – chiarisce – ma anche e soprattutto al rinfrancamento emotivo. L’incontro “si svolge nel luogo più intimo che c’è e spinge ad attingere alla propria energia femminile. Liberare la sensualità“. Non è un caso se, per molti, si sia rivelata, questa, occasione di training per la pratica del sesso virtuale.
“Danza per il corpo e per la mente della donna”. Il motto e le intenzioni della SassClass sono tutte qua, sintetizzate in 10 parole che prevedono, oltre alla bedografia, corsi di corep-grafia online, sulla sedia e sui tacchi, spesso ispirati ai videoclip musicali (disponibili, peraltro, anche on-demand, su YouTube). Un modo, si sancisce, per approfondire il rapporto con il proprio corpo e migliorarlo, traslando i pigiama party virtuali ad un livello non ancora esplorato, servendosi di soli pochi elementi: un account Zoom e, manco a dirlo, un buon materasso.
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