Quel biglietto, che potrebbe toccare anche a te…

Quel biglietto, che potrebbe toccare anche a te…

Baciato dalla Fortuna… o magari beffato. Peggio non vincere alla Lotteria o non, piuttosto, vincere, per assistere, immediatamente dopo, alla sparizione dell’intera cifra?

Suona di accanimento, ma la sorte a volte sa disegnarsi davvero controversa, al di là dell’umana comprensione. Così è accaduto, in quel di Genova e non è una leggenda metropolitana. Ingredienti, un ragazzo ed il biglietto di cui è in possesso, meritevole di aggiudicarsi uno dei tanti premi in palio della Lotteria Italia. Immaginate la gioia, al momento della scoperta. Provate a considerare lo smarrimento, l’attimo successivo, accortosi di aver perso un bene talmente prezioso.

Protagonista della vicenda, che sta facendo il giro del web, Leonardo Ventimiglia, un animatore di stanza sulle navi da crociera. Almeno fino all’arrivo della pandemia, che lo tiene bloccato a terra da ormai quasi un anno. La vincita, insomma, avrebbe permesso, se non altro, un immenso respiro, dopo una così lunga apnea. E invece no.

Il sorriso si è dipinto sul volto del giovane per soli pochi istanti. Dopodiché, l’inesorabile verità.

Il biglietto è vincente per il premio di consolazione da 25mila euro“, gli aveva comunicato la madre, a telefono. Di qui, il moto di entusiasmo da parte di Leonardo che, preso dall’euforia, ha ‘dimenticato’ il biglietto sul tavolino del bar in cui era seduto. Una volta resosi conto dell’accaduto, ogni tentativo di recupero si è rivelato improduttivo. Si è rovistato, inutilmente, dovunque: al bar, nei cestini della spazzatura, nel cofano delle macchine di amici. Nulla da fare.

Questa della Lotteria Italia è una vecchia tradizione di mia madre. La zia le comprava sempre un biglietto per Natale, come portafortuna“. Da qui, l’impegno a segnarsi tutti i numeri dei biglietti distribuiti in famiglia e verificare eventuali vittorie. “Sarebbe stato meglio se non se li fosse segnati“, ironizza il’nostro’. Ed, in effetti, la tradizione di famiglia, si è dimostrata un’arma a doppio taglio.

Le va, tuttavia, riconosciuta una qualità. La possibilità, cioè, di mettere in luce come, in fin dei conti, anche le cose più utili non siano poi così indispensabili, accanto al fatto che saper ridere di sé, anche nei frangenti più bui, aiuta a salvarsi al vita o, quanto meno, ad uscirne fuori saldi. Coerenti.

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