Quel viaggio inebriante tra i sapori della Basilicata
Un’escursione tra gli accenti culinari locali. Un tour gastronomico dove, a primeggiare, sono le tradizioni. Un percorso, in ogni caso, in cui il gusto attraversa la territorialità e ne cattura l’essenza, descrivendo in un unicum i valori e le usanze del posto. Semplicemente, una missione volta all’assaggio dei piatti che, di quest’ultimo, ne riempiono le tavole e ne caratterizzano la cucina.
E, per l’occasione, la meta è rappresentata da una tra le Regioni più rinomate dello Stivale, per via dello splendore dei paesaggi; per la solidità dei costumi e l’unicità dei luoghi, prima fra tutti, Matera.
Basilicata, dunque, che aggiunge un’ennesima specialità alla lunga lista di ragioni per cui visitarla: il buon cibo.
Ecco, dunque, per fare amicizia con una Terra longeva e complessa, l’opportunità di un primo approccio, grazie alle sue ricette più preziose.
Ragù Lucano
Tra i condimenti più amati dal palato nostrano, nella versione regionale – e originale – si arricchisce delle ‘chicche’ e delle variabili che caratterizzano il Sud Italia. Fanno, qui, la loro comparsa, la Luganega, salsiccia tipica di queste parti, ma anche pancetta, pecorino e lardo. Fanno, in coro, da supporto ad una ricetta corposa, insieme ai pomodori. Imperdibile.
Ingredienti: luganega, pancetta tesa affettata, pecorino, lardo, pomodori pelati e noce moscata.
Cicorie e fave
Un piatto originario dell’area materana, semplice e nutriente e, non meno importante, facile da preparare. Che dire, poi, della digeribilità? Le fave, un tempo, erano ritenute un alimento povero, perciò predilette dai meno abbienti; oggi – vale la pena ricordarlo – fanno parte della categoria dei cibi ricercati, previo il vanto delle loro proprietà nutritive. Il gusto amarostico determina, nella proposta in questione, in contrasto con le fave, un perfetto ensemble.
Non dimenticate, se decidete di provare a comporre il piatto, di arredarlo con una fetta di pane casereccio, abbrustolito.
Ingredienti: fave, cicorie, olio extra vergine, peperoncino e pane.
Pane cotto
Pane, pane e ancora pane… eccolo l’alimento d’eccellenza da queste parti, spesso ancora cotto nei forni a legna. Attenzione, che ha finito per includerlo tra le pietanze immancabili di questo viaggio. Mai sentito parlare di pan cotto? Trattasi di un pot pourrì di ingredienti, che prevede anche porri e peperoncino. Soffritti, dapprima, in un tegame, vanno in seguito cotti con acqua e arricchiti con uovo e prezzemolo. Una volta pronto, il tutto viene spalmato sulle fette di pane raffermo. Liturgia, almeno, lo pretende così.
Ingredienti: pane lucano, uova, porri e peperoncino.
Bollito dei pastori o dei monaci
Già il nome è evocativo e, in effetti, questo bollito indossa al meglio i panni delle abitudini locali. L’agnello, qui, è in sodalizio con cipolle, patate e pomodori. Una preparazione semplice, veloce per un gusto che conduce indietro nel tempo. Nasconde, del resto, tanta sapienza, dalla cottura della carne alla selezione delle materie prime. Numerose le variabili, in cui spiccano, tra tutte, le verdure campestri, in totale armonia con il paesaggio circostante.
Ingredienti: agnello, patate, pomodori, alloro, cipolle e peperoncino.
Baccalà ‘a Ciuredda‘
Come non menzionare, in ultimo, il baccalà? Cucinato, di rigore, volendo attribuitre le doverose radici alla ricetta, ‘a ciuredda’.
Servito, insomma, dopo aver lasciato cuocere la proteia protagonista, arredata di prezzemolo e peperoncino, in un soffritto di cipolline fresche, aglio e pomodoro. Al momento di servire, resta vincolante il pane. Casareggio, come da regola e leggermente abbrustolito.
Ingredienti base: baccalà, pomodori, peperoncino, cipolla e pane.
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