Basta un ‘miao’ per dire tutto…
Festa… non Festa, potremmo obiettare, giacché la ricorrenza viene celebrata, nei vari Paesi, in momenti differenti. In Italia, e in buona parte d’Europa, cade, appunto, il 17 febbraio. E se in Giappone la data dedicata è 22 dello stesso mese, in Russia il cerimoniale si ripete ogni primo marzo. In concomitanza, a partire dal 2020, l’International Fund for Animal Welfare ha deciso di fissare il World Cat Day, vale a dire la Giornata mondiale del gatto, l’8 agosto. Insomma, tutto, per i nostri amici a quattro zampe, così diversi dai cani eppure immancabilmente affascinanti.
E, non a caso, la data in questione cade proprio nel periodo dell’anno che, secondo credenza popolare, è riservato ‘ai gatti e alle streghe‘. Febbraio sembra, dunque, la locazione ideale in cui rendere omaggio ai felini. Peraltro, governato dal segno zodiacale dell’Acquario, portavoce degli spiriti liberi, ne rispecchia il carattere anticonformista. Talvolta ribelle.
Leggenda – si fa per dire – vuole che sia stata la giornalista Claudia Angeletti a proporre ai lettori della rivista ‘Tuttogatto‘ un referendum, per stabilire l’occasione da dedicare alle varie razze. Di qui, la proposta per la giornata odierna, ad opera di un’assidua lettrice: Oriella Del Col. Il resto, è storia…
Perché proprio di 17? Mettiamola così, questione di … esoterismo. Per tradizione, si reputa, infatti, che il numero in questione sia portatore di sventura. Per i pochi che non fossero al corrente, la cifra, scritta in romano corrisponde a XVII, anagramma della parola VIXI, vale a dire ‘sono vissuto’. Per conseguenza: ‘Sono morto‘. E tanto più ne soffrono, di questa infausta fama, i mici neri.
Considerazione, tuttavia, da cui gli animali fin qui illustrati possono ritenersi immuni, poiché i tanti detti popolari ce ne illustrano le numerose esistenze. 7 vite, per la precisione, o meglio ‘1 vita per 7 volte’, secondo quanto pretende, ancora una volta, l’interpretazione del 17.
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