E così fu al canto del… Galli

E così fu al canto del… Galli

Era solo ieri che discorrevamo di Walter Ricciardi e della richiesta, rivolta da quest’ultimo al nuovo Governo, di chiudere tutto. Di nuovo.

Siamo tutti d’accordo che vorremmo riaprire tutto quello che si può aprire. Però, guardi caso, io mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta quanta l’Italia e fa facilmente prevedere che, a breve, avremo problemi più seri. Questa è la realtà attorno alla quale è inutile fare ricami“.

Ed eccolo, il monito ancor più accorato di un altro studioso. L’allarme, stavolta, arriva per voce di Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente presso la Statale. Intervenuto a ‘Mattino 5‘ riguardo al pericolo varianti di Sars-CoV-2 e sulla necessità di valutare un nuovo, eventuale, lockdown, l’infettivologo non si è risparmiato:

Le avvisaglie” riguardo al modo in cui sta evolvendo l’epidemia in Italia “vengono, guardando semplicemente un pochino al di là del nostro naso“, ha sottolineato l’esperto. “Vedendo cosa è successo e sta succedendo negli altri Paesi europei e considerando che ci sono queste nuove varianti, piaccia o no“.

Queste ultime, prosegue, “non ce le siamo inventate noi. Ci sono e sono maggiormente contagiose, quindi vuol dire che hanno maggiore facilità nel diffondersi in determinate condizioni, che non sono situazioni da ritenersi sicure. E’ molto spiacevole, ma è un dato di fatto. Non possiamo metterci a un tavolo e fare una trattativa politica o sindacale con il virus“.

Un commento lapidario, a fronte delle dichiarazioni del collega che, appena poche ore prima, aveva teso anch’egli a rimarcare – senza mezzi termini – la gravità della situazione.

E’ chiaro che chi, compreso il sottoscritto, vi dice: ‘attenzione bisogna chiudere di più’, può correre il rischio di esagerare… Ma il rischio di esagerare, ahimè, è inferiore alla probabilità di avere purtroppo, per l’ennesima volta, ragione“.

Come recitano gli antichi e saggi detti: ‘Una rondine non fa primavera’ o, ancora: ‘due indizi non fanno una prova’. Ma qui tocca tenere gli occhi bene aperti e ricordarsi – sempre per rimanere in argomento, che ‘le parole pesano. A volte come massi’.

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