Luisa Spagnoli: quando le contaminazioni arrivano al cuore

Luisa Spagnoli: quando le contaminazioni arrivano al cuore

Giochiamo. Divertiamoci ad intrufolarci nell’armadio di una donna. Di qualunque donna. E immaginiamo, per un istante, quali tesori desidereremmo trovarvi.

Vorremmo, forse, scorgervi il senso dell’avventura e del viaggio. Albergherebbe, probabilmente, in noi, il valore della ri-scoperta, per un mondo che intanto, intorno, ci è cambiato addosso. Magari saremmo prossime a visitarlo, questo inedito universo e ci comporremmo a farlo – novelle Willy Fog – armate di tutto punto.

Salde e più dirette che mai; che il nostro, sarebbe, prima di tutto, un peregrinare dell’anima. Ecco, allora, che mai ci abbandonerebbero le reminiscenze delle avventure precedenti, incollate alle carni, vera parte di ciò che siamo. Ma, altrettanto, in questo set immaginario, resterebbero incastonati gli stilemi di un vestire attento, pronto a decifrare le esigenze di un cammino che domanda di correre, ora, veloce.

E noi pure, rapide, ci disegneremmo come gazzelle dell’era 2000. La spinta, che ci trascina in direzione delle avanguardie. Lo sguardo, invece, incollato ai fasti di ieri, a quanto ci ha permeato l’essenza di bellezza e stenta ad andarsene.

Così, le stampelle si riempirebbero di capi sfilati ad un safari. Tute e long dress dal sapore urban, non per questo meno chic, eppure improntate al magnetismo che solo un accento contemporaneo riesce a sostenere. Marianne del nuovo corso, mal saremmo disposte a rinunciare alla comodità di capispalla ultra-moderni; scamiciati leggeri, comodi.

Il nostro sarebbe un itinerario tra stampe fiorate o magari a pois, jumpsuit dal taglio anticonformista e svolazzanti abiti in seta, oppure decorati in pizzo e poi bermuda e una ridda di accessori, dagli orecchini a cerchio alle cinture a vita alta, alle mini-bag… Nel guardaroba, le pochette in pelle farebbero a gara, nell’accaparrarsi l’attenzione, con le borse in rafia o in denim, arredate dall’immancabile cuoio.

Un Mare Nostrum, quello appena descritto, inciso in pochi metri d’armadio. Incastonato in uno spazio che, prima ancora che al resto, pare appartenere alla psiche e ci scalpita dentro, nonostante tutto. Proiettandoci verso destinazioni più esotiche. Fornendoci gli strumenti per un tuffo nel domani.

Eccoci, dunque. Un ultimo, rapido, tocco di mascara, un’aggiustata ai capelli, con la grazia che avrebbe caratterizzato le movenze di dame da racconto. Ed è già tempo di andare…

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