Royal saghe… pruriginose e un tantino sapide
C’era una volta una principessa… anzi due. Come si deve ad un incipit che sia degno di una favola. E questa è una fiaba tutta italiana, con tanto di faida familiare. Protagoniste due sorelle: Camilla e Cristiana ed oggetto del contendere, come nel migliore dei racconti, l’eredità, da 100 milioni di euro. Ebbene, l’ultimo capitolo di questo drama peninsulare si è svolto di recente, con la condanna della prima al risarcimento della cifra menzionata, nel giro di poche settimane. Previa la carcerazione, fino a 12 mesi.
Per capire meglio, tuttavia, conviene fare un passo indietro. Era il 1987 quando Edoarda Crociani, attrice di felliniana memoria, istituì in favore di entrambe le pargole, allora adolescenti, un fondo fiduciario Grand Trust. Un lascito, frutto di un dolore. La donna era da poco rimasta vedova del marito, ricco industriale e presidente di Finmeccanica, Camillo Crociani. Immaginate i tesori e, se non riuscite, pensate anche solo ad una collezione di opere firmate Van Gogh, Picasso, Matisse, Gauguinan… già questo può bastare.
I guai iniziano, per così dire, nel 2010, quando Cristiana, l’ultima nata, nota una serie di manovre sospette sul conto bancario. Somme di denaro e quant’altro, assenti, improvvisamente ed immotivatamente, dal conto. L’accusa è subito alla madre, con la quale i rapporti sono piuttosto tesi. E’ la stessa Cristiana a parlare, descrivendo gli anni della gioventù, di un inferno dorato. Soggiogata da una mantide, intenzionata a decidere sul futuro delle figlie, pretendendo di vederle sistemate, al fianco di ‘un buon partito’. Di qui, l’idea di traffici nascosti. Movimenti sotterranei, a favore personale o, magari, della primogenita.
Tant’è. Camilla realizza il sogno di Edoarda e, nel 1998, sposa Charles Marie Bernarde Gennaro, principe della Real casa Borbone-Due Sicilie e duca di Castro. Maria Carolina, Duchessa di Calabria e di Palermo e Maria Chiara, saranno il frutto di questa unione. Una vita, ad attenderle, fatta di agi e privilegi, spesa tra Monaco, St Tropez, Parigi e Roma.
Diversa la sorte per Cristiana che, invece, si oppone al desiderio materno. Il matrimonio con il principe Bante Boncompagni Ludovisi dura solo pochi mesi, nel 1997, per poi risposarsi con l’attuale consorte, l’imprenditore francese Nicolas Delrieu.
Di fatto, al di là degli screzi, i soldi mancano e su questo resta poco da filosofeggiare.
A prendere in mano la causa, il Tribunale della Corte Reale di Jersey, isola del Canale della Manica, di proprietà della Corona Britannica. Nel 2011, stabilisce che Camilla e Edoarda debbano rimpinguare il fondo. Inoltre a Camilla viene imposto di rivelare le sfaccettature ancora oscure riguardo ai beni posseduti dalla madre. Si parla, tra l’altro, di un’opera di Guauguin, l’Hina Maruru, datata 1893, del valore di quasi 60milioni di euro.
Al silenzio, assordante, da parte della donna, ha fatto seguito, nel 2020, una multa di 2 milioni di sterline. Di qui, ancora reticenza, ed un ricorso, scaduto, tuttavia, anche questo.
Ecco spiegata – come illustrato pocanzi – l’ennesima condanna. E ci apprestiamo a metterci comodi, per gustare passo passo i prossimi capitoli di una storia che pare dirci già adesso che ci sarà ancora tanto da tribolare, da accapigliarsi, da farsi venire il mal di pancia, prima di venirne a capo.
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