L’universo al di là del Web
Ore ed ore, trascorse davanti allo schermo del computer, oppure alle prese con lo smartphone e, a risentirne è, alla lunga, la salute mentale. Ragion per cui gli esperti consigliano, di tanto in tanto, un DETOX DIGITALE. Staccare la spina da Social & Co., per ristabilire i confini del benessere, fisiologico e psicologico, tenendo i livelli di stress ed ansia sotto controllo.
Ecco, allora, che, anche in questo caso, ci vengono in soccorso una serie di regole, fornite direttamente da chi, dell’argomento, se ne intende. Tanya Goodin, fondatrice del movimento Time To Log Off, mette – in tal senso – a nostra disposizione piccoli ma efficaci consigli.
OCCHIO ALLE TEMPISTICHE
Al pari del resto, anche in questa circostanza il problema non sta tanto nel far uso dei mezzi forniti dalle avanguardie tecnologiche, quanto piuttosto nel farne ABUSO. Ciò rischia di compromettere non solo il riposo notturno, ma anche di indurci a trascurare aspetti altrettanto significativi della nostra esistenza, come i rapporti, ad esempio, con chi ci vive più a portata di mano. Ne possono risentire, a lungo andare, financo il livello di energia, da spendere nell’arco della giornata, e quello motivazionale.
Stabilire un limite nell’adoperare smartphone o simili diventa, dunque, una sorta di salvaguardia nei confronti di quanto, per il resto, ci appartiene. Anche solo allontanare il telefono prima di fare colazione o dopo le 20 di sera, magari, o durante i pasti o quando andiamo a letto vuol dire mettere un freno significativo ad abitudini, che rischiano di introdurci ad una pericolosa deriva.
BANDO ALLE DISTRAZIONI
Sappiate che, stando ad un resoconto dell’Università di Chicago, tenere il cellulare sulla scrivania o sul tavolo, pur se rivolto con lo schermo in basso, costituisce una fonte non indifferente di distrazione. Pare che il quoziente intellettivo, in presenza dello smartphone, venga ridotto, anche nel momento in cui il telefonino rimanga lì, apparentemente dimenticato.
Evitiamo, dunque, di tenerlo vicino nelle occasioni speciali o negli incontri sociali. Concentriamoci, piuttosto, sull’hic et nunc, come ci avrebbero ammoniti i Latini. Del resto, è un’accortezza questa, segno di rispetto per chi, in quel frangente, ci è di fronte ma anche e soprattutto nei confronti di noi stessi.
Pensare che un tempo, semplicemente, la chiamavano educazione…
UN PERCORSO DI CONSAPEVOLEZZA
Siamo stati ancora troppo vaghi? Facciamo così allora, carta e penna alla mano – le antiche carta e penna – segnatevi questo:
- Procedere un passo alla volta. Nessuna forma di disintossicazione può avvenire all’improvviso. Occorrono, al contrario, costanza ed un certo grado di pazienza, indispensabile per arrivare alla meta.
- Imparare a conoscere meglio se stessi. E’ questo il modo per acquisire coscienza: di quel che vogliamo; di ciò che realmente ci fa stare bene; di cosa, attraverso mezzi ‘estranei’, cerchiamo di evitare.
- Ciao Ciao notifiche. Sono una fonte di distrazione inesauribile, talvolta rappresentano un vero e proprio calvario. Dunque, silenziamole. Mettiamole a tacere, banalmente, che a volte, per risolversi, basta davvero poco.
- Cercare qualcos’altro da fare. Al di là del web, che ce lo consegna a casa, fuori esiste un mondo. Avventuriamoci, allora. Che si tratti di prendere un caffè con un amico, leggere un buon libro o praticare uno sport, poco importa.
- Essere più empatici. Metterci nei panni degli altri è fondamentale. Non serve essere credenti per accettare un antico e saggio suggerimento: ‘Ama il prossimo tuo come te stesso’. Niente di più… né di meno.
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