Forza tutta, in riva al mar…
Montalbano, Imma Tataranni. Poi Lolita Lo Bosco, Màkari… no, questa non è voglia di fiction, né, tanto meno, passione per i gialli. Qui urge la necessità di andare al mare. E, adesso, a quanto pare, Garavaglia, ministro addetto al Turismo, ha detto Sì. Vale a dire che, per quest’estate, le vacanze sono salve. Sperato e quasi inaspettato regalo per chi, da tempo, era desideroso di ferie, avendo saltato le precedenti. Respiro di sollievo, per quanti operano nel settore e attendevano un segnale, sia pur minimo, di ripresa.
Il polso della situazione, come sempre, è in mano alle Regioni. Non aspettiamoci un ‘liberi tutti’, ci avvertono, che non sarà così. Le norme a cui attenersi, proprio come l’anno scorso, non mancheranno. Ma vuoi mettere l’idea di poter fare un bagno, passeggiare per la riva senza mascherina, prendere il Sole sul bagnasciuga?
“Tutte le Regioni hanno intenzione di confermare le regole della scorsa stagione, che hanno dimostrato di funzionare bene“, garantisce Antonio Capacchione, per nome del Sindacato Italiano Balneari. Al massimo a fine maggio, dunque, si attendono i resoconti, nella specifica anche dei Comuni, per avere la certezza di ripartire, in data del Ponte del 2 giugno.
I divieti – ma chiamiamole ordinanze balneari, che suona meglio – persistono, come quelli che riguardano feste e assembramenti. C’è, in questo senso, poco da fare. Accesso in spiaggia pianificato, distanza prestabilita tra un ombrellone e l’altro.
“La novità che introduciamo quest’ anno – sottolinea Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo della Regione Emilia-Romagna – è la possibilità, in caso di mareggiate e quindi di erosione dell’arenile, di ridurre da 12 a 10,5 metri l’area occupata dall’ombrellone. Per il resto, il protocollo è quello adottato, con successo, l’anno scorso. L’Emilia-Romagna è pronta ad aprire le sue spiagge, dal 15 maggio“.
Tra le attrezzature, poi, d’uso in spiaggia: lettini, sedie a sdraio… “quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 metro“. In previsione, inoltre, “una adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità. Si promuove, a tal proposito, l’accompagnamento all’ombrellone da parte di personale dello stabilimento, adeguatamente preparato“. Così nacque lo steward di spiaggia.
Quanto all’igienizzazione, per lettini e tavolini rimane d’obbligo, prima di un nuovo utilizzo, nonché l’uso della mascherina, per il personale addetto presso i vari lidi. Nel documento si evidenzia, altresì, il niet, per quel che attiene la pratica di attività ludico-sportive di gruppo: ”Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti”.
Entrata e uscita differenziate, niente promiscuità nell’adoperare le cabine, eccetto che per i membri del medesimo nucleo familiare. In spiaggia, si accederà forniti di prenotazione, tramite app o di persona. Ovvia necessità, per consentire il tracciamento, nel caso di focolai.
E le spiagge libere? “Al fine di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti, si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza“. Già ma chi, eventualmente, dovrebbe pagare e gestire gli assistenti non è dato ancora sapere.
Certo, da qui a parlare di normalità ce ne corre ma, dopo oltre 13 mesi di silenzio, che bello, finalmente, tornare a saturarsi le orecchie di urla gioiose e gridolini, del fruscio delle onde che si rifrangono sulla battigia; alzare gli occhi e guardare chi legge un libro, chi sorseggia una bibita, chi mangia un gelato. Chi, spensieratamente, si diverte, e noi, in mezzo a loro.
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