Alberto e quelle sue ‘marachelle’ dal sapore imbarazzante…

Alberto e quelle sue ‘marachelle’ dal sapore imbarazzante…

Quanto ci diverte curiosare tra le vicende, intricatissime e pruriginose, dei reali. Si dà il caso che siano proprio come noi, esseri umani, passibili di errore. E il fatto che la realtà li renda biasimevoli – contorti rivoli della mente umana – ci innalza. Insieme a loro o, anzi, meglio, attraverso le loro inquietudini e le vicissitudini, amiamo sognare e, al tempo stesso, ci sentiamo migliori.

Alberto di Monaco e Charlene Wittstock – nozze

L’ultimissima rivelazione, ha dunque, il sentore, potenzialmente, di una bomba, tale da far vacillare il Principato di Monaco. Autrice del ‘misfatto’ una giovane, di origine brasiliana ma residente nelle Marche. Ebbene, la nostra avrebbe dichiarato, nel corso di una rinomata trasmissione televisiva, che il padre di sua figlia sarebbe niente di meno che il principe Alberto. Roba da far tremare la Corona. E sì che il Grimaldi in questione ci ha abituati presto alle sue scivolate. Ma qui si rischia grosso.

Ricordiamo – per inciso – che, oltre a Jacques e Gabriella, di 7 anni – avuti da Charlene Wittstock – attuale legittima consorte – ha riconosciuto una figlia, Jazmin Grace Grimaldi, nata dalla relazione con Tamara Rotolo, nel 1992 e un maschietto, Alexandre, avuto nel 2003, da Nicole Coste.

La famiglia Grimaldi

Marisa – questo il nome della donna – ha raccontato i dettagli – tutti ancora da dimostrare, certo – a partire da primissimo incontro, avvenuto a Copacabana, nel 2004: “Ci siamo conosciuti nel locale dove lavoravo e, dopo, abbiamo fatto insieme un viaggio, di oltre due settimane, in Portogallo. Non sapevo fosse il principe. Mi diceva che era un avvocato diplomatico del Canada. Giravamo da soli, su una macchina che aveva affittato“. Un po’ ci viene da sorridere, perché anche saper raccontare le fandonie e un’arte e non si addice a tutti. Sottintende maestria ed un certo talento. Nonché abilità, nel selezionare il soggetto di riferimento. Alberto le avrebbe anche detto di “poter cambiare nome e mi ricordo di dettagli che mi diceva come, ad esempio, che aveva un telefono con cui poteva parlare, anche in aereo“.

Sembra di ascoltare il racconto di una di quelle tanto famose commedie anni ’80, ma tradotta a ‘più alti livelli’. Oppure di sfogliare le pagine di un romanzetto Harmony, che allora andavano tanto di moda…

Nicole Coste, insieme al piccolo Alexandre

Va detto, tuttavia, a giustifica del ‘nostro’ che, all’epoca dei fatti, non era ancora a capo del casato, né tanto meno sposato. “Il viaggio è continuato una notte a Milano ma, prima di dirigerci in Russia, siamo andati tre giorni a Monaco, dove lui stava sempre da solo e io rimanevo chiusa in camera. Lui usciva e diceva che doveva lavorare“. Prosegue, la cronaca di Marisa.

Dopo il soggiorno in Russia, i due si sarebbero allontanati, ritornati ognuno alla rispettiva esistenza ma, proprio in Brasile, la ragazza si sarebbe accorta di essere incinta. Quanto al presunto padre, non avrebbe, effettivamente, ben digerito la notizia. “Abbiamo continuato a sentirci telefonicamente, fino a quando gli ho detto che ero incinta. Poi, lui è sparito. Mi ha detto che non lo voleva. Per me è stata dura. Ho sofferto per nove mesi, da sola, senza neanche da mangiare”. C’è da crederle? Ci si domanda. Oppure un pochino ci ha ricamato su?

Alberto, accanto alla figlia Jazmin

Di fatto, continua Lei, rivelatore della vera identità del regnante, fu solo il tempo: “E’ stato uno choc“, confessa, aggiungendo che, ora, Lui pretende il test del DNA. “Faccia il test, non per me, per la figlia. Io sono contenta, non ho bisogno di niente. Mia figlia è lui, gli somiglia”. La ragazzina – per parte sua – ha ormai 15 anni e, forse – che ne dite? – il diritto ad un papà se lo è guadagnato sul campo.

Vedremo se Marisa riuscirà nella sua impresa e, soprattutto, a quale responso si arriverà. Per il momento, si intravedono i confini, sfumati, di accadimenti che sembrano profilarsi lunghi nel tempo, dilazionati o dilazionabili, a mo’ di cambiali. Rarefatti, il più possibile, per ‘non disturbare’. Dimenticando che l’affetto non è quotabile, né risarcibile. E quel che si toglie, in termini di bene, poi, difficilmente può essere recuperato.

LEGGI ANCHE: Cerchietto: quella corona pret – à – poter

LEGGI LE ALTRE NEWS CHE RIGUARDANO LE CELEBRITA’

Commento all'articolo