E adesso tocca pure a Mattarella…
Non bastava il Covid, non eravamo ancora saturi delle polemiche tra le varie correnti politiche, né delle querelle – utili o inutili che dir si voglia – degli ultimi giorni. Non ne avevamo ancora abbastanza di discutere di immigrati, di vaccini e di quella ridda di argomenti che, di giorno giorno – computer o telefonino alla mano – ci si affollano in casa. Ora spunta anche la questione Mattarella.
I FATTI
11 persone – per chi non ne fosse al corrente – sono state indagate, in numerose città italiane, per aver insultato e minacciato, sui Social, il Presidente della Repubblica. Ad individuarli, i carabinieri del Ros del Reparto Anticrimine, coordinati dal procuratore capo, Michele Prestipino, con i pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito, che hanno eseguito le perquisizioni. Coadiuvati, questi ultimi, dal supporto dei Comandi Provinciali dei Carabinieri delle sezioni di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania.
Un approfondimento, le recenti perquisizioni, rispetto alle indagini che la Procura della Repubblica di Roma aveva messo in atto, a partire già dallo scorso agosto. Coinvolto, allora, un 46enne, residente nella provincia di Lecce, assai attivo su Twitter.
“Sono state rilevate, nel Web, un crescendo di condotte offensive nei confronti del Capo dello Stato, che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più importanti Istituzioni del Paese“, si evinceva dal resoconto.
PROGETTO ANTI-GOVERNO
Le ricerche hanno portato alla luce un’elaborato piano vessatorio, tramite post e contenuti multimediali, nei confronti delle più accreditate Istituzioni del Paese. Tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche grazie all’impiego del Reparto Indagini Telematiche, la preoccupante rilevazione.
Adesso, finalmente, è stata ricostruita la rete relazionale e le abitudini degli internauti coinvolti, di età compresa tra i 44 e i 65 anni. Tra costoro, figurano impiegati e professionisti: un professore dell’Università del Molise di 53 anni, un pensionato, un ottico, due giornalisti di testate online, l’impiegato amministrativo di un ospedale di Roma e uno studente. Tutti, accusati di offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica e istigazione a delinquere.
Tre degli indagati risultano militanti nell’estrema destra e pare – tra loro – sia emersa una relazione, in merito all’argomento. I messaggi, nello specifico, hanno come punto d’accusa le misure operate dal Governo e affini per contrastare la diffusione della pandemia.
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