Reggiseno: come ti acquisto io, così nessuna…
Ci fu la volta in cui il New York Times effettuò un’indagine, per verificare se fosse vero che 8 donne su 10 non conoscevano la propria taglia di reggiseno. Dato, peraltro, riportato all’interno delle campagne pubblicitarie di molti produttori e distributori di intimo. In effetti, non esisteva alcuna base statistica. Tuttavia, quel che emerse fu che, in generale, l’idea della ‘taglia giusta’ fosse un concetto un po’ deviante. Si tratta, infatti, di indicazioni generiche, che variano, non di meno, a seconda della marca e del modello di riferimento, come capita – del resto – per altri tipi di indumenti.
Il vero problema per le donne, concluse il New York Times, consisteva – dunque – nell’imparare a riconoscere il reggiseno che le vestisse nel modo più corretto. Per dipanare, quindi, questo e altri dubbi si sono armate, negli anni, fior di Tettologhe e Reggipettaie, sorta di guida nella scelta di un indumento tanto prezioso.
Taglia: questa sconosciuta
Parlare di taglie, innanzi tutto – chiariscono le esperte – significa poco o nulla. Si tratta di misure diffuse nel linguaggio comune, quelle – magari – adoperate dalle grandi Catene ma, per chi si occupa di reggiseni, lasciano il tempo che trovano. “Parlare di prima, seconda o terza non ha molto senso. Dobbiamo dimenticarci queste misure, perché la taglia di un reggiseno è sempre data da due dimensioni e non da una sola“.
Lo sa bene chi gestisce la vendita o la consulenza all’acquisto. Punto di riferimento sono, invece, le misure Europee. Per intenderci, la 85D, la 70A, la 90E, e via discorrendo. Il primo numero si riferisce ai centimetri della circonferenza toracica, mentre la lettera indica la misura della coppa, ovvero la profondità del seno. La giusta combine garantisce, in pratica, il massimo della performance. Donne con la stessa circonferenza toracica, potrebbero, d’altronde, possedere un décolleté di grandezza differente. E viceversa.
Considerando che la misura toracica va, in media, dai 70 ai 120 centimetri e che le coppe vanno dalla A alla N (in alcuni casi ci si spinge fino alla O) e immaginando a tutte le possibili alternanze, ci si rende conto di come le taglie uniche risultino, nel percorso all’acquisto, assai limitanti.
Individuare la propria dimensione
“Esistono moltissimi calcolatori online e tabelle, che si possono usare per trovare la propria taglia di reggiseno. Ma nessuno di questi è infallibile“, spiegano le esperte. Nel tempo, si è passati ad adoperare una tabella apposita, nata “sulla base delle misurazioni fatte a più di duemila clienti, in camerino. Ma le taglie variano da modello a modello e da marchio a marchio e anche l’età della donna è una variabile importante. L’ideale è sempre provare il reggiseno e sentire come sta addosso“.
Ciò premesso, per farsi un’idea di partenza bastano un metro e una soluzione di riferimento. Per conoscere la misura del torace è sufficiente far passare il metro sotto il seno, lì dove andrà ad appoggiarsi la fascia del reggiseno. Per trovare la coppa più adatta al proprio seno, invece, bisogna fare un rapido calcolo. Si trova, ovvero, la differenza tra la circonferenza del torace e quella misurata all’altezza dei capezzoli e si divide il risultato per 5,5. Per scoprire a quale lettera corrisponde il numero che si è ottenuto, si può far ricorso a quanto stabilito per conversione:
Arrivare a questo punto significa aver compiuto un primo passo, solido. Dunque… considerato che lo si indossa tutto il giorno, il capo in questione va scelto, secondo un criterio di comodità: “il reggiseno deve essere ben ancorato al sotto-seno. Allo stesso tempo, deve stare comodo, far respirare e tra la fascia e il corpo devono poter passare almeno due dita“. Tutto chiaro? Una cosa che forse non tutte sanno è che, quando lo si indossa, la maggior parte del peso dovrebbe ricadere sul torace e non sulle spalline.
I principali effetti negativi si traducono in dolori alle spalle e alla schiena, irritazioni e solchi sulla pelle. I ferretti, in particolare, rappresentano una vexata quaestio: basta una taglia di poco più grande o più piccola, perché diano fastidio sotto le ascelle, ai lati o nel seno, propriamente detto. Dovrebbero, in sostanza, poggiare sulle ‘parti dure’ del busto.
Tutto quel che c’è da sapere…
Il motivo, poi, per cui è consigliato il reggiseno, soprattutto alle donne più formose, è che ridistribuisce il peso sul corpo e quindi aiuta a tenere una postura più corretta e a non ingobbirsi. Alla lunga e in caso di seno abbondante, non indossarlo potrebbe condurre a dolori e affaticamenti nella zona cervicale. La seconda motivazione è di ordine meramente estetica. E qui ci fermiamo.
Dunque, scegliere con qualità significa spendere almeno una cinquantina di euro. Sopra i cinquant’anni, i reggiseni possono essere più strutturati e arrivare a costare anche 90 euro.
Come orientarsi tra i modelli? Secondo chi se ne intende, la maggior parte delle donne si trova bene anche con tre o quattro strutture diverse, mentre alcune, per essere comode, devono restringere il campo a un unico accessorio. Di fatto, il mercato propone una possibilità di scelta infinita, ma occorre usare la testa. “Un’idea molto diffusa è che i reggiseni debbano essere tutti come quelli che si vedono addosso alle modelle“. I prototipi “con spallina e banda laterale strette vanno bene per chi ha poco seno da sostenere, ma non per tutte. Le clienti che si fanno convincere a provare anche reggiseni più strutturati e ingombranti, sentono subito la differenza, a livello di comodità“.
Lo avrete capito, a questo punto. Mai acquistare, senza, prima, aver provato. Ha senso spendere online, solo se si può ottenere facilmente il reso, nel caso in cui non vada bene, o per acquistare un qualcosa che si conosce già. In ogni caso, può risultare utile chiedere prima una consulenza.
“Il reggiseno del modello e della taglia giusta si trova per tutte, ma bisogna sapere dove andare a cercarlo“. Ideali, in questo senso, sono i negozi multimarca, dove l’assortimento è maggiore. “Non dovete accontentarvi del reggiseno che indossate“. Non serve rassegnarsi, basta saper cercare e, lo sappiamo bene, quello della ‘caccia la tesoro’ è un gioco che può risultare, in fin dei conti, anche tanto divertente…
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