Quanto è sostenibile UnipolSai. Lo attesta pure Standard Ethics
Standard Ethics, nota agenzia di rating indipendente sulla sostenibilità – la prima, per capirci, a coniare ed utilizzare la terminologia di rating etico – ha confermato – per l’appunto – il Corporate rating EE+ nei confronti di UnipolSai.
E’ il settimo notch – in lingua italiana potremmo tradurlo come settima ‘tacca’, per chi non fosse addentro nella questione – su nove, nei termini della scala adoperata per le aziende, quando si intenda classificarle, in quanto al grado di sostenibilità.
Nella nota emerge che la rinomata Azienda Assicurativa “da tempo, offre best practice, nella maggior parte delle aree ESG (Environmental, Social and Governance)“. Il punteggio, in pratica, compilato dai dati raccolti, in merito a metriche specifiche, relative alle risorse immateriali all’interno dell’impresa. Tra queste, vengono citate le procedure per l’analisi e la gestione dei rischi ESG nell’operatività quotidiana; i modelli di reporting integrato implementati, dal 2017, con il bilancio integrato di Gruppo; le politiche ambientali e le risorse umane, nonché la gestione dei fornitori.
“Lo stesso processo di innovazione tecnologica introdotto, nel tempo, dall’Azienda rappresenta un percorso, in linea con le linee guida Internazionali di sostenibilità”, si tiene a sottolineare. “Oltre a ciò, gli Uffici responsabili delle strategie ESG sono molto ricettivi agli stimoli esterni e alle ultime pratiche all’avanguardia“.
Certo, esistono, ancora, margini di miglioramento per quanto riguarda l’indipendenza dell’alta dirigenza e le policies, nei confronti degli azionisti di minoranza e per quanto concerne la parità di genere, all’interno del Consiglio di amministrazione.
Ma questo è un discorso a parte, che non preclude quanto riportato sin qui e che, anzi, una volta assestato, non potrà che comportare un ulteriore plauso per il Gruppo, tra i vanti di un assetto, espressamente Made in Italy.
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