Quel sabato sera che non ne vuol sapere di decollare
Quante volte abbiamo parlato di ripartenza e, alla lunga, qualcosina abbiamo ottenuto. Con il numero dei vaccinati in aumento, cinema, teatri, musei, stadi e palazzetti non solo sono stati riaperti ma, a poco a poco e tuttora, stanno accrescendo la propria capienza. C’è, tuttavia, un posto che, ancora adesso, rimane ‘ghettizzato’. Precluso al pubblico e rispetto al quale si continua a discutere, non convinti di cosa fare.
Tra le tematiche oggetto di discussione del Governo la riapertura delle discoteche resta, insomma, in primo piano. Ci si muove cauti, nella convinzione che il momento per questo ulteriore passo non sia ancora giunto.
A tal proposito, interviene Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene alla Statale di Milano, e dice la sua:
“Forse tra dicembre e gennaio. Magari per Capodanno, se tutto va bene. Ovvero, se la curva dei contagi da Covid-19 resta stabile“.
Un pensiero va ai gestori, fermi da tanto tempo:
“Comprensibilissima la difficoltà. Ma siamo in una fase in cui dobbiamo prepararci ad uno scenario invernale non piacevole. Un inevitabile colpo di coda del Virus… dovuto ad un generale abbassamento della guardia rispetto al passato, agli sbalzi termici, alla riapertura delle attività lavorative in presenza sempre più massicce e alla scuola, che si vuole tenere aperta. Tutti elementi che, di fatto, sono un primo step importante, ma da tenere sotto controllo”.
E’ necessario – in sintesi – procedere per gradi, senza fretta, altrimenti si rischia di commettere errori irreparabili. Motivo per il cui, al pensiero di riavviare il ‘mondo della notte’, la risposta è, ad oggi, negativa. Pregliasco, nel suo ragionare, certifica quanto alto sia il rischio, in determinate circostanze:
“Sono luoghi dove si concentra tutto quello che è il possibile rischio. C’è prolungata vicinanza, ci si parla addosso, si suda, si ha una maggiore frequenza di respirazione perché si balla, si scambiano i bicchieri. Insomma, l’estate scorsa ci sono state situazioni esemplari, che lo hanno messo in evidenza”.
Con il Green pass lo scenario non avrebbe dovuto modificarsi? Niente affatto e la riflessione conduce diretta alla considerazione che, per le discoteche, non è possibile pensare ad ingressi contingentati, almeno per ora.
“Vediamolo nel divenire. Ora rimaniamo prudenti“.
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