Si dice Gluten free. Si pronuncia… Pandoro
Tempo di cene, regali, momenti di raccoglimento in famiglia… Corriamo troppo? Forse. Ma, in lavorazione del periodo dell’anno che, più di ogni altro, coinvolge noi Italiani, c’è chi già si attrezza per menù che siano – parola che pare andare tanto di moda – anch’essi inclusivi. C’è chi, a tavola, manifesta particolari esigenze alimentari e spesso, per familiari e invitati intolleranti al glutine, bisogna inventare soluzioni alternative, a cui non è sempre scontato riuscire a stare dietro.
Ebbene, a chiusura di pasto, almeno per quanto riguarda il dolce, ci pensa Probios, leader nella distribuzione di preparati biologici, pronta a sfoderare, per l’occasione, la sua ultima carta vincente. Stiamo parlando, nel dettaglio, del Pandoro bio senza glutine. Unica in Italia a proporlo nella propria selezione di Natale, l’azienda, grazie al proprio reparto ricerca e sviluppo, ha lavorato per ben 2 anni all’innovazione, suggellando con l’importante traguardo, oltre 40 primavere di impegno, a favore della salute e della natura.
TUTTI I NUMERI DI PROBIOS
“La nostra azienda destina ogni anno il 3% del fatturato ad attività di ricerca e sviluppo, proprio con l’obiettivo di mantenere l’originalità dell’offerta, da anni specializzata nel ‘free from’ e basata su materie prime di altissima qualità, tutte biologiche e, possibilmente, provenienti dall’Italia“, spiega Renato Calabrese, direttore generale della rinomata Ditta.
Disponibile nel formato da 500 gr (costo: 21,00 euro), l’intramontabile ‘peccato’ natalizio va incontro, pertanto, alle esigenze di chi è intollerante al glutine, senza rinunciare alla consistenza, particolarmente soffice, né al profumo avvolgente, realizzato con ingredienti 100% biologici. E fa da complemento al classico Panettone, mutuabile anche questo, dal Sistema Sanitario Nazionale.
Un risultato, che è appunto il frutto del grande impegno a favore della sperimentazione. Attiva, in questo senso, sin dal 1978, Probios vanta, d’altronde, un’offerta di oltre 1000 prodotti di alta qualità; né mancano specifici, indirizzati a quanti seguano un’alimentazione vegan, senza latte o a ridotto contenuto di zuccheri.
La scelta di investire in questo senso, quindi, il marchio di fabbrica della Realtà in questione, presente in 47 Paesi nel mondo. L’85% dei fornitori è Italiano, mentre il 70% delle materie prime è coltivato nello Stivale, secondo rigidi disciplinari. Una modalità di lavoro, che sconfina in filosofia di vita.
Alla base, rispetto: per la natura, per la salute, per le esigenze di chi vive la quotidianità, dovendo gestire specifici limiti e intolleranze.
LEGGI ANCHE: Non ci rimane che il Panettone
LEGGI ANCHE: Verona, perla d’amore… e d’appetito