Chi ha messo la barba alla Madonna?
E va bene! Un po’ c’avevamo ‘fatto il callo’. Nel senso che, ormai, difficilmente riusciamo a stupirci. E poi, non dimentichiamolo, c’è il libero pensiero e bla, bla, bla. Ma, ci domandiamo: “E’ proprio tutto lecito?“.
Così, ci addossiamo sul groppone pure la Madonna Trans. Ennesima trovata, per far parlare di sé. Per destare – come si suol dire – l’opinione Pubblica. Tant’è, c’è chi la definisce “un vergognoso insulto“. Chi sostiene che, in questo modo, “si sbeffeggia la religione“. Insomma, di fronte alla provocazione – padre, Riccardo Simonetti, intrattenitore, attivista e influencer tedesco di origini italiane, presentato dal Centrodestra come “ambasciatore speciale Ue” – sbottano Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Uniti, questi ultimi, sotto la medesima stella dell’insofferenza e indignati – evidentemente – a fronte del ‘vilipendio’, a loro dire, nei confronti della Vergine Maria.
Il ‘nostro’ – per meglio chiarire – è apparso sulla copertina di una rivista queer, la berlinese Siegessaule, nei panni della Santa Vergine, con tanto di bambino in grembo. E chissà, poi, se la diretta interessata avrebbe avuto a che ridire, oppure avrebbe gradito…
Di fatto, la polemica è stata servita, a poca distanza da quella riguardante gli auguri di Natale “politicamente corretti“, indicati sempre dall’Ue. Così, se Matteo Salvini si interroga su come mai “certa gente non riesca a rispettare nemmeno il Natale“, Giorgia Meloni, dal canto suo, va dritta al punto: “Non è sbeffeggiando la religione e offendendo i fedeli che si tutelano i diritti civili. Che triste teatrino“.
Bordate, anche da parte di Simone Pillon: “Dopo Santa Claus gay e i Gesù omo del Gay Pride, poteva mancare qualche buffone che scimmiottasse Maria?“. Dello stesso avviso, la Senatrice Udc, Paola Binetti: “Inaccettabile“. C’è chi ritiene che si sia arrivati “a profanare i simboli della Cristianità“; chi, lapidario, aggiunge: “Non ci sono altre chiavi di lettura, se non quella di un atto di cattivo gusto“. Di fatto è bufera… e che bufera.
E l’Unione, cosa fa? Ovvio, corre – nuovamente, stando alla precedente polemica – ai ripari: “Non è un nostro ambasciatore“, fanno sapere da Bruxelles, prendendo immediatamente le distanze. Dal Parlamento Europeo si precisa – tra l’altro – che si tratta, con Simonetti, di una “collaborazione non retribuita“. Parte di una “strategia di comunicazione“, volta a raggiungere “un pubblico che include, ma non solo, i giovani“.
Dunque… assolto? “Se ignoriamo il fatto che Gesù non era bianco, potremmo credere che la Vergine Maria avesse la barba. Perché no?“, spiegava il protagonista della vicenda. E, certo, a volerlo giustificare si rimane, comunque, un po’ perplessi. Non tanto per la cosa in sé, quanto, forse, per una questione di rispetto, nei riguardi di chi realmente crede. E ok il concetto di inclusione, l’accettazione del diverso e così via, ma senza dimenticare, almeno per quel che ci riguarda, financo l’a, b, c. La Bibbia ci insegna a non fare all’altro ciò che non vorremmo fosse fatto a noi, ad amare il prossimo come noi stessi.
Ecco, il monito – chiamiamolo pure in tal maniera – è, pur tuttavia, a doppia mandata. Sarebbe giusto, talvolta, tenerlo a mente.
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