Persino il lago Balaton non è più lo stesso di sempre…

E’ il più grande lago dell’Europa centrale, per una superficie di quasi 200 km2 e tra le destinazioni turistiche più importanti della regione, pronto ad accogliere una ridda di visitatori e villeggianti, ogni anno. Stiamo parlando del lago Balaton, un luogo incantato, ricco di scorci panoramici invidiabili. Antichi castelli, monasteri in rovina, rilievi vulcanici e un microclima che, puntualmente, con l’arrivo della primavera, rende le acque profonde, fanno della località, per chi se lo possa permettere, un punto d’approdo irrinunciabile.

Ma, va detto, anche l’arrivo del Generale Inverno è capace di regalare uno spettacolo inconsueto. La coltre di ghiaccio che finisce per ricoprirlo è paragonabile, in tutto e per tutto, ad un’opera d’arte.

L’acqua, in pratica, viene rivestita da un manto impenetrabile, cesellato dal vento e dalle rigide temperature. Eppure, la poesia del paesaggio non basta a dirsi sicura, diversamente da quanto accadeva un tempo, per rendersi percorribile come pista di pattinaggio. La tradizione, da sempre coltivata da queste parti, si vede inopportunamente interrotta, né, al momento è programmabile.

Ákos Horváth, responsabile del Servizio meteorologico ungherese, sottolinea proprio il grande cambiamento di questi ultimi anni:

“Ricordo che, dal 1984 all’85, per esempio, abbiamo misurato 42 centimetri di ghiaccio. In confronto, il ghiaccio più spesso registrato in tempi recenti è stato nel gennaio 2017. Sul lago Balaton, in quell’occasione, si sono formati 22 centimetri di ghiaccio, ed era quindi sicuro camminarci sopra.”

Ben diverso questo 2022, in cui i cm sono appena 4/5. Il cambiamento climatico, d’altronde, ci fa fare i conti con stagioni più miti, riducendo sempre più la possibilità di avere a che fare con grandi distese gelate.

Un vero rischio per l’ambiente. Un peccato per le generazioni future, costrette a rinunciare alla bellezza di una natura, immancabilmente affascinante e straordinaria.

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