Correttore? Disegnamoci sul viso… un paio di occhiali
Parliamo di Concealer. Non serve ricordare quanto sia delicata la sezione del viso, direttamente sotto gli occhi. Ebbene, per risolvere il problema occhiaie, esiste un metodo, infallibile e di gran richiamo su TikTok, che mette anche le neofite del make up in grado di gestire la questione.
La tecnica, per l’appunto, prende il nome di Concealer Glasses Hack e prevede – strano a dirsi, ma i risultati non tradiscono – che si tracci con il prodotto, sul proprio volto, un paio di occhiali. Con tanto di lenti e stanghette, s’intende.
Un beauty hack che, sia chiaro, per quanto insolito, migliora, oltre alla durata del trucco, persino la resa dell’ombretto. Oltre a performare la copertura. Premesso lo sforzo di fiducia e le buone intenzioni nel credere a quanto sopra, probabilmente vi starete domandando: ‘Perché procedere in un modo tanto bizzarro?‘
E’ presto detto. In primis, poiché la base, così posta, esercita un duplice effetto. Come accennavamo, camouflage e, insieme, primer. In secondo luogo, giacché stendere il correttore verso l’alto – in aderenza alla silhouette delle stanghette degli occhiali – procura un’azione liftante.
Dunque, come agire?
Scegliete, per aiutarvi nel disegno, un packaging dotato di applicatore di precisione. Quanto alla tonalità, optate per una shade che non si discosti troppo dal fondotinta, ma che sia anche illuminante: eviterete di ritrovarvi con gli occhi cerchiati di bianco. Il consiglio ulteriore, in questo senso, è di puntare sulle tonalità che, dall’albicocca, si spingono fino all’arancio, a seconda della carnagione.
Indubbiamente, il passaggio in causa richiede dosaggi superiori rispetto alle abitudini di sempre, ma rammentate che ‘il lavoro anti-discromie’ lo fa il colore, non la quantità applicata. Suggeriamo, perciò, di prestare attenzione, nel momento in cui si sfumino concealer e fondotinta.
Il trucco, del resto, non è un mascheramento. Deve, anzi, valorizzare l’incarnato, uniformandolo e rendendolo levigato. Non appesantitelo, ripetiamo fino al limite dello sfinimento, e tenete, piuttosto, a mente la parola d’ordine che riguarda le texture per un risultato portabile, vale a dire: ‘naturale‘.
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