‘Bisogna saper perdere’: ditelo agli Azzurri

‘Bisogna saper perdere’: ditelo agli Azzurri

Beh, diciamoci la verità: il dopo partita Italia-Macedonia del Nord si è dimostrato ancor più desolante di quel che si è visto in campo. La Madre di tutte le sconfitte, se così vogliamo vederla, ha relegato gli Azzurri in panchina, per un bel po’ ed è logico che perdere, in questo caso più che in altri, bruci.

Fino al 2006, programmi alla mano, saremo costretti a sopportare l’onta ‘Zitti e buoni‘, come recita una certa canzone ormai assunta a tormentone, in attesa di poter voltare pagina.

Ricominciare, per rifarsi la faccia. Riconquistarsi un volto credibile di fronte ai tifosi, più o meno accesi, della Nazionale. Ma nel ventre del Barbera è accaduto di più, e di peggio. Negli spogliatoi, si sono udite le grida dei giocatori rabbiosi, si sono visti gli occhi colmi di lacrime di chi avrebbe fatto di tutto, pur di tornare indietro. Ancora, c’è chi ha sbattuto, inconsolabile, i pugni contro gli armadietti; chi ha preso a calci le bottiglie, chi ha gettato la maglia in terra… e, fin qui, tutto lecito.

Diverso è, quando si tratta di raccontare di docce lasciate sudicie, di sanitari lerci, come i corridoi che conducono agli spogliatoi. Carte dappertutto, resti di cibo, di bevande, sorta di spettacolo da dimenticare. Indecente, vergognoso, inqualificabile, che travalica di gran lunga la rabbia, sia pur legittima.

Dunque, eccolo qui quel che siamo, ritratto triste e sdrucito di ragazzi che, in fondo, in mano possiedono il mondo e, invece, si riducono ad animali. Una figuraccia, che poteva essere evitata – questa, almeno, sì – e che invece offre un quadro di cosa siamo e non ci accorgiamo di essere e che trova il suo paradosso in chi – previdente? – sulla debacle in questione ci ha scommesso, anzitempo. E ha vinto.

Proprio così. Contro i 60 milioni di connazionali disarmati per quanto successo, c’è chi, al contrario, ha saputo ricavarsi un sorriso. Qualcuno che, evidentemente esperto del settore o magari solo tanto tanto fortunato, ha azzeccato i pronostici ed è riuscito, grazie all’infausto risultato, a guadagnare ben 110 mila euro. Non male.

L’anonimo vincitore ha puntato, presso una sala scommesse alla periferia cittadina di La Spezia, 1500 euro, convinto della vittoria dei Macedonie ce l’ha fatta, alla faccia, pure, del patriottismo e della presunzione, nel pensare di essere gli unici, Noi, bravi, buoni, belli e meritevoli… di tutto quanto di meglio ci possa accadere.

Perdere fa parte dell’esistere. Il fair play, quello, è un’altra cosa…

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