… e se tornassimo insieme?
Alcuni, i contrari, la considerano una sorta di ‘minestra riscaldata‘. D’altra parte c’è chi, romanticone, all’idea di vedere ricomposta una coppia non più tale va in brodo di giuggiole. Dunque, quale via seguire? Riprovare, rappresenta sempre la soluzione migliore?
Concedersi una seconda chance può rivelarsi una scelta, valida o meno, a seconda dei casi. Ce lo dicono gli esperti: “Non esistono regole valide per tutti. Prima di darsi una nuova possibilità, occorre capire i motivi che avevano decretato la fine della storia e il tempo trascorso dalla rottura“.
Si cresce, nel frattempo. Si matura, si cambia. E, quando ci si rincontra, con tutta probabilità, si è diventati profondamente diversi. Dunque, anche eventuali ritorni di fiamma possono rivelarsi pericolosi.
Spesso, ricongiungersi al primo amore cela il desiderio di riacquistare la spensieratezza che si aveva nel periodo dell’adolescenza. La domanda, onesta, da porsi è, allora, se, in realtà, non si stia cercando, più che l’altro/a, uno stato d’animo, collegato al momento della relazione.
“Molte coppie vorrebbero che tutto tornasse come prima“. Eppure, consiglia chi ne sa: “Non si può sperare che le cose cambino. Bisogna stare attenti a non ripetere gli stessi errori“.
Legittimo è, invece, tornare insieme, se si ha il coraggio di modificare le dinamiche, il modo di porsi, la maniera di vedere l’altro/a e, talvolta, persino se stessi, all’interno della relazione.
Se qualcosa non ha funzionato, del resto, ed è evidente, è del tutto inutile arenarsi sul ricordo del passato.
Ci si riavvicina – e questo è il punto – solo per AMORE. Giacché non si riesce a rinunciare al piacere di stare insieme. Se il pensiero, cioè, di ritrovarsi la sera, piuttosto che la mattina, quando ci si sveglia, desta niente altro che felicità.
“A fare la differenza“, prosegue chi la materia la mastica, “è anche la consapevolezza di tutto ciò che siamo diventati, grazie all’altro/a. Tutto quel che ci siamo raccontati e i momenti vissuti. C’è, inoltre, un’accettazione dei reciproci difetti“.
Quel che ‘aggiunge’ è che, entrambi, rappresentano l’uno per l’altra ‘la casa’, un rifugio sicuro, dove esprimersi liberamente. A quel punto e solo così, vale la pena tentare. Tuttavia, occorre agire a piccoli passi. “Quando ci si ritrova, è bene farlo gradualmente“. Meglio ripartire da zero, dal corteggiamento, restando ognuno nella propria abitazione, almeno per un po’.
“D’altronde, cosa c’è di più elettrizzante che comportarsi da fidanzatini?” Incontrarsi la sera, come ad un primo appuntamento? Specie se ci sono figli di mezzo, conviene non rischiare. E c’è pure chi, sempre tra gli esperti, suggerisce di avvalorare il percorso con una terapia di coppia, per meglio focalizzarsi su ‘quel che c’è da fare’.
Il resto è cuore, impossibile da spiegare o da riassumere in chissà quale formula. Serve solo armarsi della spontaneità per vivere il sentimento e – come spesso si dice – crederci.
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