Colmar: ecco a voi la ‘piccola Venezia’ di Francia

Colmar: ecco a voi la ‘piccola Venezia’ di Francia

Esistono luoghi incantati, che conservano un’aura di magia e ci conducono la mente, dritta verso un mondo di sogno. Lo stesso, che ci ha accompagnati durante l’infanzia. Destinazioni che, perciò, diventano ancora più predilette, ricordo di libri sfogliati da piccoli, suggestioni di altre mete, ad esse somiglianti.

Così è per Colmar. Siamo in Alsazia, proprio al confine con la Germania. Per arrivarci, bisogna percorrere la Ruote des Vins, suggestivo itinerario, in cui si avvicendano allo sguardo colline e filari di vigneti. Mix di culture, in cui neppure la Francia è mai uguale a se stessa.

Tanto che, in molti, la conoscono come piccola Venezia, per via dei canali, numerosi, delle case a graticcio multicolore, dei ponti e pontili e dei balconi, straripanti di fiori. Riflesso di un tempo antico, qui stradine e piazzali sono costellati di pasticcerie, dove addentrarsi, alla scoperta dei sapori della tradizione. E non mancano le osterie, porta bandiere della migliore gastronomia locale.

Tra le strade appena citate, spiccano, ad es., Quai de la Poissonnerie, l’antico distretto dei pescatori, oppure Rue des Vignerons, riservata ai viticoltori. Dall’alto del ponte di Rue Turenne è, poi, possibile ammirare le abitazioni che, una dopo l’altra, si riflettono nell’acqua. Da visitare, pure, la cattedrale di San Martino, struttura gotica in pietra arenaria, situata in Place de la Cathédrale.

La Maison des Têtes è, invece, tra gli edifici storici della città e si caratterizza per la facciata, decorata con teste scolpite, oggi sede di un rinomato hotel cinque stelle. Maison Pfister, dal canto suo, rimane impressa per le lunghe balconate affrescate e la torretta, dalle dimensioni ottagonali.

Persino la Vecchia Dogana vale la pena di una visita. L’edificio Koïfhus è ricco, infatti, di decorazioni, maioliche variopinte, sculture, balconate in legno e quant’altro. Tutti elementi, che lo rendono unico nel suo genere.

Un paese, peraltro, che va goduto a piedi, per assaporarne ogni angolo. In alternativa, proprio come avviene per la Serenissima, lo si può girare, accomodati sui traghetti, che promettono una visuale inedita e alternativa.

Tra le tappe ‘necessarie’, il mercato coperto, situato in Rue des Écoles. Una maestosa costruzione in ferro e ghisa, datata 1865. Aperto tutti i giorni, escluso il lunedì, consente l’acquisto di alcuni tra i più prodotti più interessanti della zona: birre artigianali, salumi e il sempre richiesto Foie gras.

Le opere di Picasso, Renoir e Grunewald si possono facilmente rintracciare presso il Museo Unterlinden, ex convento di monache domenicane; mentre il Museo del Giocattolo espone oltre mille proposte, che vanno dal XIX secolo sino ai nostri giorni. Un vero e proprio arsenale, per quel che concerne l’evoluzione dei giochi, nel tempo.

E, se la primavera e l’estate si dipingono a stagioni ottimali per visitare la località, accompagnate dal tripudio dei fiori, l’atmosfera assume un clima da fiaba con l’arrivo dell’inverno e del Natale. Gli alberi addobbati, le decorazioni, che rivestono ogni angolo, i cori e i mercatini, tipici della Città Vecchia, che offrono quanto di meglio dell’artigianato del posto, non possono non lasciare a bocca aperta.

Unica nota dolente, le temperature, decisamente rigide. Ma basta coprirsi a dovere e bere una sorsata di vin brûlé, perché il sangue riprenda a scorrere, appassionato e caldo, come non mai.

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