Kulich: ma non si trattava di una ricetta di pace?

Kulich: ma non si trattava di una ricetta di pace?

La Pasqua è appena trascorsa e, per quel che concerne la ricorrenza ortodossa, nei supermercati e nelle pasticcerie di tutta la Russia hanno fatto bella mostra di sé i dolci, tipici della festività. Tra questi, i kulich, torte pasquali assai simili, nella forma e nella ricetta, al nostro Panettone.

Ebbene, in un quadro di apparente normalità arriva la notizia che, in un supermercato di Shadrinsk, nella regione di Kurgan, in Siberia, sui prodotti esposti è comparsa la Z. La stessa, che l’esercito russo ha impressa sui suoi tank che invadono l’Ucraina. E c’è poco da rimanere stupiti, se la foto dei dolci marchiati dal messaggio bellicoso, anziché dal tradizionale XB (Cristo è risorto, ndr), abbia fatto subito il giro delle chat di Telegram. Un polverone, sollevato riguardo all’uso di un emblema di guerra su un dolce, espressamente di pace.

Immediatamente, la Chiesa locale ha preso le distanze dall’accaduto: “La Z non è un simbolo della tradizione pasquale ortodossa“. Di parere divergente, il direttore del supermercato in questione, Anatoly Pedoshenko: “Anche durante la Prima Guerra e la Grande Guerra patriottica (la Seconda guerra mondiale, ndr), sui dolci tipici e sulle cartoline c’erano messaggi, a sostegno dei nostri soldati. Perché ora no?“.

Già. Perché ora no?

Imparate la storia del Paese“, ha risposto, poi, Pedoshenko, a chi lo ha attaccato. “La lettera Z è apparsa durante l’operazione speciale, prima che sui dolci pasquali. Tuttavia, voglio ricordare che, da quando festeggiamo la Pasqua e in occasione di alcune operazioni militari, uova e kulich vengono decorati con simboli militari, proprio per sostenere i soldati“.

Sono un membro della società storico-militare russa“, ha proseguito l’uomo, nel sostenere la propria tesi. “Conosco molto bene la storia della Patria. Per la Pasqua 2021, il mio supermercato, Chaika, vendette 3mila kulich ai 70mila abitanti di Shadrinsk.. Un numero soddisfacente“.

E la Diocesi, di rimando: “Il posizionamento di simboli militari o politici sui dolci pasquali non è una tradizione ortodossa“.

Certo, c’è chi, alla faccia della dottrina russa, sostiene che i dolci pasquali debbano rispondere “alle sfide del tempo“. “Questo è un omaggio alla tradizione militare“, ci si ripete, arridendo, probabilmente senza neppure rendersene conto, alle tipiche decorazioni, con tanto di coniglietti e uova sulla glassa rigorosamente bianca, colore inconfondibile della resurrezione. Da portare – ironia della sorte – nei luoghi Sacri, in attesa di una benedizione.

In questo caso – invece – la glassa è color verde militare; la lettera è quella dell’operazione speciale, vale a dire la guerra. Il prezzo, almeno quello, è rimasto o, magari, lo si è reso, in odor di consensi, ancor più abbordabile: 190 rubli. Meno, rispetto ai soliti dolci pasquali. 

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