Quella ragazza… ritrovata in una Canoa
Defunta, da quasi 900 anni, e rinvenuta… all’interno di una canoa. Il ritrovamento è avvenuto nella parte nord occidentale della Patagonia argentina, dove un team di archeologi ha scoperto una tomba preispanica, in cui una donna è stata sepolta in un wampo, sorta di imbarcazione, adoperata dagli indigeni Mapuche, per simboleggiare l’ultimo viaggio.
Si tratta, in pratica, del primo reperto del genere, “esempio più meridionale dell’intero continente“, assicurano gli esperti.
Sempre stando agli studiosi, cileni e argentini, che hanno curato lo studio, si tratterebbe, inoltre, “della più antica datazione (880 anni fa), in Argentina, di ceramiche della tradizione bicroma – rosso su bianco – usate come offerte funerarie“. I lavori di scavo, realizzati in un sito nei pressi di Neuquén, hanno condotto alla documentazione dei resti di tre corpi, su due livelli. Nel superiore, che risale a 540-600 anni fa, erano presenti gli scheletri di un uomo e di una donna, accompagnati da tipiche offerte funerarie.
Il livello più profondo era, invece, occupato da una giovane, confermando il noto rito praticato dagli oriundi, in tempi remoti e tutt’ora attuale. Metafora, quest’ultimo, “del viaggio verso l’ultima dimora dei morti, situata oltre uno specchio d’acqua, che deve essere attraversato su una barca“.
Configurazione, che pare confutare la convinzione che le sepolture risalgano – in termini di abitudine – solo al periodo successivo alla colonizzazione spagnola. D’altronde, i Mapuche sono, a tutti gli effetti, il più grande popolo indigeno del Cile. Abitano da quasi 1.000 anni le aree del centro e sud dell’Argentina e rappresentano una realtà di lunghissima data, che racchiude, in sé, un mondo, in buona parte ancora da esplorare.
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