Canelé: quel dolce inventato a Bordeax…
Croccanti al morso, golosamente caramellati all’esterno, con un cuore morbido… Chi non vorrebbe rimanere travolto da un esercito di dolcetti, dal sapore, insieme, di vaniglia e di Rum?
Ebbene, in Francia devono averlo intuito, già da un bel po’. Li chiamano Canelé, o anche Cannellé e Canolet e si tratta di una prelibatezza, tipica di Bordeaux.
L’origine, a dire il vero, è poco chiara. Sappiamo che l’appellativo proviene dal dialetto guascone, parlato nel comune e in una vasta area della Paese, fino al diciannovesimo secolo. Tuttavia, con il trascorrere del tempo, se ne è resa evidente, al contrario, la piacevolezza.
Al centro di numerose leggende, si caratterizzano, i nostri, per il tipico colore scuro, ideali per il brunch, ma idonei, pure, al ruolo di coccola, nel momento in cui si desidera una carezza al palato.
Torniamo a noi…
Sembra che siano datati XVII secolo, creazione delle suore del convento delle Annonciades. Le religiose erano solite raccogliere la farina dai sacchi aperti nel porto e, una volta conservata, la lavoravano, man mano, mescolandola con i tuorli d’uovo, scartati dall’industria vinicola locale.
N.B. Per chi non ne fosse la corrente, all’epoca, i bianchi d’uovo venivano utilizzati per affinare il vino e farlo coagulare; mentre i tuorli, scartati, venivano sfruttati per la confezione dei dolci.
In quanto agli altri ingredienti, erano facilmente reperibili, anch’essi, presso il porto mercantile. Vaniglia, Rum e zucchero di canna abbondavano, tanto da rendersi tipicità di zona.
Allo stesso modo, sono numerose le testimonianze di dolci, impastati e fritti nello strutto, chiamati canelats. Esiste, inoltre, un’ennesima versione, gettonatissima; secondo alcuni, la più credibile, dal punto di vista storico. I Canelé – cioè – potrebbero derivare da un dolce di Limoges, il Canole. Un pane dolce – per intenderci – a base di farina e tuorli d’uovo.
I pasticceri specializzati nel preparali – i Canaulier – crearono addirittura una corporazione, con il supporto del Parlamento, per usufruire dell’esclusività e, sebbene nel periodo della Rivoluzione Francese furono riposti nel dimenticatoio, perdendo di fascino, il ritorno avvenne, in grande spolvero, nel XX secolo, quando comparvero anche nelle pasticcerie.
Come spesso accade, la ricetta subì, nel corso del tempo, una serie di modifiche, sorta di rivisitazione, con tanto di stampi ad hoc, allegati, vero must negli Anni 80. Non a caso, la copertura ideale si ottiene grazie allo stampo specifico, in rame stagnato, irrinunciabile, per l’adeguata distribuzione del calore.
Non che il contenitore in silicone non vada bene. Se ne perde, però, in croccantezza…
CANELE’ – C’EST TOUT
Ingredienti per 4 persone:
- 60 gr di farina
- 25 cl di latte
- 10 gr di burro + burro per gli stampi
- 1 uovo intero + 1 tuorlo
- 120 gr di zucchero semolato
- 2 cucchiaini di rum scuro, a piacere
- 1 stecca di vaniglia
- 1 pizzico di sale
Attrezzatura:
Uno stampo in rame per dolci o uno in silicone, ricco di spazi
Preparazione:
Portate ad ebollizione il latte e il burro, in una casseruola. Quindi, mettete il tutto a riposare con, all’interno, la stecca di vaniglia. In una ciotola, aiutandovi con le fruste elettriche, montate il tuorlo, l’uovo intero e lo zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete, a questo punto, la farina, setacciandola man mano e mescolandola bene.
Unite il Rum, il pizzico di sale, il latte con il burro sciolto (eliminando, invece, la stecca di vaniglia) e mescolate ulteriormente. Poi, coprite con la pellicola per alimenti e lasciate riposare in frigorifero, per un giorno.
Trascorso il tempo, imburrate lo stampo e versate il preparato, evitando di riempire eccessivamente le cavità. Riponete ancora in frigorifero, per 5 minuti.
Infornate i Canelé a 230°, per 10 minuti. Abbassate, in seguito, a 210° e fate cuocere per altri 50 minuti. Infine, togliete dal forno e lasciate raffreddare, sulla griglia.
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