Potenza dei podcast…
Chissà se vi è mai capitato di seguire, su Disney+ , Only Murders in the Building. Nella serie, originaria statunitense, Steve Martin & co. si servono proprio dello strumento dei podcast, per risolvere i casi di omicidio avvenuti nell’edificio in cui abitano. Ebbene, preveggenza della fiction, anche in questo caso – reale – protagonista è, per l’appunto, la tecnologia.
Veniamo, dunque, ai fatti…
Adnan Syed, 41 anni , era stato – nel 2000 – condannato all’ergastolo, con l’accusa di aver ucciso l’ex fidanzata. 23 anni, trascorsi dichiarandosi innocente, ma nulla da fare. Adesso, inaspettatamente, l’uomo è nuovamente libero. Con ogni probabilità, non è stato l’autore dell’efferato omicidio della compagna, strangolata e seppellita in un parco di Baltimora, nel 1999.
La decisione, arrivata da una giudice della già citata cittadina del Maryland, è considerata – a tutti gli effetti – una svolta storica, giacché il caso aveva – a suo tempo – appassionato gli Stati Uniti. Merito del pluripremiato podcast Serial, che ne aveva recuperato la storia, riaccendendo l’attenzione del pubblico. La ricostruzione, del resto, era stata capillare, narrazione dettagliata di un vero rompicapo giudiziario.
Milioni di americani, allora, si appassionarono alla vicenda. L’omicidio della liceale Hae Min Lee venne, infatti, raccontato dettagliatamente in 12 episodi, in cui, nel 2014, grazie al lavoro minuzioso della giornalista Sarah Koenig, vennero alla luce le inconsistenze del procedimento, che si era poi concluso con una condanna.
“Non me lo aspettavo certamente“, ha dichiarato, sorpresa, la stessa Koening. Ancor di più, dopo aver ascoltato le motivazioni che hanno condotto alla scarcerazione dell’allora 17enne. La scelta era “nell’interesse della giustizia“. Tant’è, Adnan, attualmente, è agli arresti domiciliari e non si sa ancora se la procura chiederà un nuovo processo o lascerà cadere le accuse.
Intanto, è emerso che, svariati anni or sono, gli investigatori avevano individuato altri due possibili sospetti. Informazione non certo da passare in secondo piano di cui, tuttavia, difensori e giurati non erano stati informati, come dovuto da prassi.
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