Francesco Scianna in odore di Oscar… o forse si è solo fidanzato
Eh, no. Non bastavano gli anni di onorata carriera. Non erano sufficienti impegno, talento, studi e partecipazioni a film e serie tv. Neppure, saziava, la sua interpretazione, come protagonista, in Baarìa (2009), per Tornatore; né, in tempi successivi, ad apportare ulteriore lustro al curriculum, è servita – evidentemente – la campagna pubblicitaria per Dolce&Gabbana.
Dire che, al suo attivo, Francesco Scianna vanta già flirt – più o meno longevi – con Francesca Chillemi, Matilde Gioli… Tutte storie, precisiamo, consumate nell’arco di un anno.
No. Per il salto di qualità, quello vero, occorreva di più, altro che l’aiuto di registi famosi. Era necessario qualcosa di veramente eclatante. Indiscutibilmente caratterizzante. Insomma, inequivocabile.
Dunque, le cronache ci raccontano, in questi giorni, di foto – rubate? – accanto alla sua più recente fiamma. Oh… adesso sì. Ambra Angiolini, ex di Massimiliano Allegri; ex di un altro Francesco, questa volta cantante (stiamo parlando di Renga); ex, ex, ex di… Gianluca Grignani… ah, ecco, sì!… e, con buona pace di tutti, di chissà quanti altri.
Insomma, Ambra: quella dell’auricolare di Boncompagni, la ragazzina di Non è la Rai, nel frattempo diventata… qualunque cosa Lei intendesse essere. La conduttrice dell’attuale edizione di X Factor, tra le muse di Ozpetek… cantante, attrice, opinionista… e bla bla bla.
Per farvela breve, i due sono stati avvistati per le vie della Capitale, intenti nello scambio di tenere effusioni. Sguardi apertamente affettuosi, che tradivano… in sintesi, un di più.
Ebbene, quel che ci lascia perplessi non è certo l’accadimento in sé. Un uomo e una donna si conoscono, come nel caso in questione, magari da tempo. Capita che si trovino, pure, a lavorare insieme. Nel 2016, uno affianco all’altra, erano sul palco teatrale per Michele Placido, che li dirigeva in Tradimenti. Succede – dicevamo – frequentandosi più da vicino, di piacersi ma di lasciare, ugualmente, in sospeso quel sentimento di genuina e reciproca curiosità, per chissà quanti e quali motivi.
Di fatto, ad un certo punto, come nella versione più riuscita delle favole, ci si rivela, principalmente a se stessi. Poi – dicevamo, ancora – accade e ci si svela anche al mondo. Ebbene, tutto ciò prende il nome, in genere, di normalità. Si appella come vita e non c’è nulla, in realtà, di particolarmente insolito, che conduca chi è fuori a guardare la coppia, ancora in germe, con animo morboso.
Stiamo raccontando di un quotidiano, semmai, banale. Avventure, più o meno importanti, che possono far parte dell’esistenza di chicchessia. E invece no.
Si riempiono le copertine dei giornali, lievitano i commenti e si ‘scoprono’ i personaggi, come se, fino a quel momento, non fossero mai esistiti. La verità è che non siamo talent scout proprio di niente. Le persone, nel loro privato, si esprimono pariteticamente e noi, fuori dalla loro porta di casa, dovremmo imparare a rimanere un passo indietro, tenendo conto che in nulla, o in molto poco, si differenziano da quel che ci riguarda (se non, forse, per il conto in banca).
Al di là dei riferimenti, spesso forzati, in cronaca, l’uno e l’altra ci hanno dimostrato – per chi realmente li ha voluti osservare – che, di entrambi, nessuno era nella fame di cronaca, se non come resoconto del proprio operato. Nessuno versava nella voglia di gossip; nessuno mirava ad occupare un posto di riguardo sulle prime pagine di rotocalchi e riviste.
Sono gente di mondo. Creature, dedite ai propri fans, nate per il pubblico ed esistono proprio grazie a quel pubblico, potreste controbattere, ed è vero. Ma, prima ancora, sono – semplicemente – un uomo e una donna, non obbligati, necessariamente, a finire in pasto a paparazzi e giornali. Loro, come tanti. Questa non è una difesa ad personam, sia chiaro.
C’è, tuttavia, nel nostro parlare, la richiesta alla tutela di quello che continuiamo ad invocare come diritto alla privacy. Tanto lo bramiamo; poi, al dunque, siamo pronti a spifferare tutto di noi, armati di telefonino e mezzi Social.
Lo continuiamo a fare, quando si tratta della coppia Totti/Blasi, che non trovano pace. Lo abbiamo fatto e lo facciamo, con molti altri. Adesso, il ‘nuovo giocattolo’, indossa l’appellativo di Sciangiolini. Poi, stufi, getteremo via anche questo e ci dedicheremo ad altro. Annoiati, distratti, superficiali. Per una volta – così, anche solo per esercizio – alleniamoci a farci i fatti nostri. Impariamo, ameno in questo caso, a darci valore. Siamo discreti, rispettosi. Disegnamoci, come qualcosa di più.
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