Make Up: come ti apro quello sguardo…
La palpebra mobile rimane ‘quasi invisibile’. Sembra addirittura scomparire, al di là della fissa che, al contrario, risulta quasi gonfia. Una combinazione, la suddetta, che tende a far apparire gli occhi piccoli e leggermente infossati.
Irregolarità del volto, che nulla tolgono al fascino personale e che, oltretutto possono facilmente venir corretti. Del resto, seppur associati al processo di invecchiamento, spesso gli hooded eyes rappresentano una caratteristica innata, legata alla genetica. Dunque, vanno semplicemente valorizzati.
A tale scopo, l’applicazione accurata del trucco risulta fondamentale, per aprire ed ingrandire lo sguardo, servendosi degli attrezzi del mestiere, vale a dire ombretto e matita. E, all’occorrenza, eyeliner.
A tutela e a beneficio di chi si mette davanti allo specchio, vale la pena ricordare che bastano pochi tocchi, giusti. Si interviene, insomma, solo là dove è necessario.
Il colore, ad esempio, va applicato in maniera mirata. La tonalità media di ombretto – quella, cioè, normalmente posta nella piega – dovrà scurire la zona appena sopra, al fine di creare profondità. Proprio per questo, nel momento in cui si procede è fondamentale mantenere gli occhi aperti, per osservare attentamente la posizione giusta in cui collocare il prodotto. Non socchiusi, quindi, bensì rilassati, per seguirne la forma naturale.
L’azione liftante si ottiene, poi, attraverso l’ombreggiatura, nella zona della palpebra fissa, da realizzare rigorosamente con prodotti a lunga tenuta.
Per un effetto, inoltre, illuminante, importante sarà, pure, l’utilizzo di una matita burro, che ampia, senza ingessare. Posizionata nella rima interna e abbinata a un ombretto chiaro, sotto l’arcata sopracciliare, è perfetta per donare alla parte interessata un aspetto più aperto. A completare, il mascara, che provveda ad allungare le ciglia corte, incurvarle e renderle più voluminose. Infine, un ombretto shimmer, da applicare nell’angolo interno dell’occhio, renderà ancora più efficace il lavoro.
E l’eye liner? Lo si può mettere, certo, procurandosi un campionario di precisione e tracciando, quanto più possibile, una linea uniforme. Meglio se il tratto è sottile e va ad allungarsi, nella zona temporale.
Ancora, qualora la forma sia stretta e sottile, conviene prendere in analisi l’ipotesi di ombreggiare anche la rima inferiore.
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