Cappotto: quest’inverno mi riscaldo così
Inverno… e mai come ora, evidentemente. Quindi, armiamoci, per affrontare le giornate di gelo, di coraggio e… di cappotto. E’, insomma, tempo di rigovernare l’armadio, rispolverando un classico di stagione, che non tradisce mai.
In tal senso, indicatrici dell’indirizzo da seguire, ancora una volta, le passerelle. Versioni rispondenti alla moda, dunque, accanto a modelli senza tempo…
- Il taglio oversize resta, per bocca dei designer, un must di stagione. Si dimostrano, infatti, gli stilisti, concordi nel proporre capispalla abbondanti e avvolgenti, sintesi di spalle extra-large, lunghezze che toccano il ginocchio e vestibilità, decisamente morbida
Certo, non basta scegliere un modello, dalla linea fit, di una, due o tre taglie superiori alla propria. Neppure, però aver timore di esagerare, optando per versioni maxi, da abbinare a basi eleganti o casual, con grande disinvoltura
- In alternativa, linee sempreverdi si ammantano di colore e fantasia. Monopetto e doppiopetto, insomma, effettuano le rispettive performance nelle nuance del nero, del blu navy e del cammello, ma si tingono, pure, di accenti pop ed eccentrici
Un capo, del resto, quello sotto analisi, istituzionalizzato in pianta stabile a partire dal XIX secolo e, nel tempo, adattato alle diverse esigenze; rivisitato, secondo i capricci del momento.
Pezzi preziosi, a tal proposito, rimangono il Crombie, datato inizio ‘800 e frutto del talento dei sarti inglesi. A caratterizzarlo, bottoni a vista, revers tutto sommato sottili e, storicamente, la tonalità, blu scura. Accanto, il Chesterfield. Stiamo parlando, in questo caso, di un monopetto, con chiusura a scomparsa, dalle linee pulite e interrotte solo da due tasche con patta. La scollatura, profonda, è data da revers ampi, che enfatizzano la porzione delle spalle. A fare da contraltare il Covert, con vestibilità più attillata, lunghezza ridotta e collo, solitamente in velluto. Il British Warm Overcoat, invece, vanta origini militari. E’ provvisto di mostrine sulle spalle e si presenta, tradizionalmente, a guisa di doppiopetto, realizzato in lana pesante o cashmere.
Inconfondibile la martingala (a sostituire la tradizionale cintura) che definisce il Polo, nato negli Stati Uniti. Le ampie tasche, poi, ne delineano il taglio sportivo. Il Loden, infine, di solito in verde scuro, è sprovvisto anch’esso di revers, con ampio spacco posteriore e una linea dritta, interrotta solo da tasche oblique.
Tuttavia, che si decida di acquistare un capospalla di nuova fattura, piuttosto che puntare ad un negozio di second hand, nell’esplorazione di inestimabili tesori vintage, va sempre posta la dovuta attenzione a misure e colori.
Nella selezione, tenete conto che i modelli corti, quelli che si fermano poco sotto la vita, sono adatti, in particolar modo, a chi propende per look giovanili, sportivi e meno formali. Al contrario, i lunghi, che proseguono oltre la metà gamba, ripercorrono un concetto di istituzionalità. Occorre, poi, valutare spalle, torace e maniche. Così, nelle scelte oltre misura ogni regola viene scardinata; mentre nelle proposte più allineate il tessuto deve calzare a pennello, sagomare la forma del busto e fermarsi, a pochi centimetri dal polso.
In merito, poi, alle tinte, tutto dipende dal gusto personale; ma questo, va da sé, è piuttosto intuibile.
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