L’omaggio di Dior passa dagli anni ’20
La sfilata porta la firma Dior, haute couture Primavera Estate 2023 e si evidenzia, per una serie di tratti d’eccezione, in particolar modo per quel che riguarda l’ispirazione. Aperto tributo, quest’ultima, nei confronti delle figure femminili di spicco della comunità afroamericana.
LA VEDETTE ‘NERA’ DI PARIGI
Una su tutte? La mitica Josephine Baker, ballerina statunitense che, tuttavia, trovò il successo in quel di Parigi. Si era, allora, nel pieno degli anni ’20 e tutto respirava di cambiamento. Dunque, lo stile trasgressivo, innovativo, libero rientravano in un coacervo di emozioni nuove, impreviste e, per i tempi, stupefacenti.
Ma torniamo a Lei, Josefine e a quello che, negli anni, insieme al gonnellino di banane che indossava mentre danzava, si è reso il suo tratto distintivo. Il tirabaci ha fatto storia. Ebbene, proprio il ricciolo, composto sulla fronte, fa nuovamente la sua comparsa, aggiornato, sulla passerella della Maison francese.
Per la nostra, impegno, insieme, politico e sociale: durante la Seconda Guerra Mondiale fu un agente del controspionaggio e utilizzò la propria fama e le relative conoscenze per portare avanti importanti battaglie per i diritti civili degli afroamericani, sostenendo anche Martin Luther King.
DAGLI ANNI D’ORO AD OGGI
Oggi rivive, iconica raffigurazione di una pratica – tratto distintivo della cultura a cui apparteneva – in voga fin dall’inizio del Novecento e che tutt’ora rimane viva, ovvero l’abitudine di modellare i cosiddetti baby hair. Si tratta di una tecnica, adoperata per domare i ricci naturali lungo l’attaccatura del volto, spesso sottili e corti, riordinandoli per mezzo di paste, gel, spazzolini e pettini di precisione.
L’effetto è, dunque, vintage, con due semicerchi frontali ad arredare l’andamento del viso. Contaminazione azzardata ma vincente, chiaro omaggio a colei che se ne face antesignana, figura di riferimento, ieri come oggi, per le donne di tutto il mondo.
Determinazione e talento hanno rappresentato la chiave per emanciparsi. Bellezza e forza corrispondono, invece, alle valvole d’accesso per comprendere un personaggio complesso, che va ben oltre quel suo sinuoso danzare seminuda sul palco.
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