Sciare: vademecum per principianti
Neve – e c’è da dire finalmente – e, con essa, si riaffaccia la voglia di sciare. Oppure, iniziare a sciare, per la prima volta. Gli impianti riaprono e le piste si trasformano, presto, in una meta ambita.
Così, grandi e piccoli si cimentano, alle prese con uno sport che richiede, tuttavia, attenzione. Stare in piedi sugli sci, difatti, non è affatto scontato e non lo è neppure evitare di cadere, nel momento in cui ci si inizia a destreggiare con manovre elementari.
Bisogna, poi – in molti lo sanno – saper cadere, in modo da non farsi male. Evitando lividi, fiatone, senso di frustrazione…
Dunque, quali sono gli errori più ricorrenti, quando ancora, indipendentemente dall’età, ci si mette nei panni di principianti? Vediamo un po’…
Evitiamo di indossare i jeans
Per chi lo dovesse pensare, è bene subito mettere in chiaro che non si tratta di una questione di forma. L’abbigliamento adeguato è necessario, in questa situazione, per proteggersi al meglio, mettendosi al riparo da ferite, escoriazioni e quant’altro. Un completo studiato apposta è alla base delle manovre da imparare e un modo, pure, per difendersi dal freddo.
Niente occhiali da sole
Vi state crogiolando al Sole, sorseggiando, magari, una cioccolata calda sulla terrazza del rifugio? Allora, siamo noi a chiedervelo: non rinunciate al vostro paio di occhiali preferiti. Tuttavia, se così non è; se, anzi, siete in procinto di gettarvi tra la mischia, ebbene, allora – ve lo suggeriamo con altrettanta convinzione – evitate. Il motivo? Occorre, quando si è in movimento, una protezione maggiore rispetto al freddo, al ghiaccio, alla neve che potrebbe arrivare in faccia. Insomma, bisogna munirsi di una maschera da sci.
Non solo? Occhiali non specifici corrono il rischio di volare via, limitare la visuale… insomma, mancano di un insieme di contromisure, necessarie, se ci si vuol davvero divertire, spensierati.
Sì, di contro, al casco e, per indossarlo servono, anche in questo caso, occhiali a d’uopo, che non ne ostacolino l’indossabilità.
Il mattino ha l’oro in bocca
Chi scia lo sa bene: di prima mattina, le piste sono perfette, esattamente come un tavolo da biliardo. Arrivare presto, quindi, all’apertura degli impianti, significa anche stare alla larga dalla folla, dal fracasso, dall’intasamento. Lo sci migliore è proprio questo; quello, cioè, di inizio giornata, benché l’aria sia più fresca.
Non troppo vicini
Tenersi lontani dalle code: questo è il suggerimento. Evitare di stare appiccicati, in attesa dello skilift, piuttosto che della seggiovia o, ancor peggio, superare chi ci è davanti nella fila. I dettami della buona educazione rimangono validi dappertutto, specie in un luogo che chiede armonia. Del resto, siamo in vacanza, non dimentichiamolo. Non alla cassa del supermercato.
Ah… che invenzione la seggiovia
Non riuscire a prendere la seggiovia è praticamente impossibile: c’è una specie di poltrona basculante e tutto quello che resta da fare è mettersi in posizione ed accomodarsi. Eppure… sarà l’inesperienza, l’ansia, fatto sta che, non sempre, si ha la prontezza di mettersi seduti.
Per conseguenza, gli impianti si bloccano, le code si ingrossano, la gente si spazientisce e il nervoso si accumula. Occhio, pertanto, se non si è più che capaci.
Idem come sopra. C’è un momento ben preciso in cui alzare la sbarra di sicurezza e uno, altrettanto stabilito, in cui staccare i glutei dalla seduta e lasciar scivolare gli sci, in corrispondenza della rampa, per scendere. Quel che accade poi, non tenendone conto, ve lo abbiamo appena descritto.
Il cellulare… lasciamolo in Hotel
Di peggio c’è solo lasciar cadere gli sci dalla seggiovia, chissà, volendoli pulire dalla neve in eccesso. A più largo raggio, perdere qualcosa, con conseguenti urla disperate, è un errore che non va commesso. Piuttosto, potrebbe risultare utile, avendo necessità di consultare i Social, almeno procurarsi una serie di laccetti. Lo smartphone, legato, si conserverà al sicuro.
Mai impalati nel mezzo
C’è poco da dire, è pericoloso. Se proprio si ha necessità di fare una sosta, conviene fermarsi a bordo pista, in posizione ben visibile, come spiegano i più attenti vademecum di comportamento e sicurezza, in tali frangenti.
In piedi sì, ma leggermente piegati in avanti
Stare seduti significa, nella circostanza in esame, sporgersi in avanti, quasi sulle punte dei piedi, con le tibie che premono sulla punta degli scarponi. Lo spiega qualunque maestro del mestiere. E’ innaturale e controintuitivo, certo; sottolinea, però, la differenza tra uno bravo e un principiante.
Calma e sangue freddo
Capita più di quanto ci si immagini, su ogni pista da sci, ogni giorno: una caduta dopo l’altra e poi l’ira, lo sgomento, lo sconforto. Dunque, la lezione insegna: Keep Calm And Ski On. In fondo è un divertimento, un gioco… perché, allora, crucciarsi?
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