Sposarsi non è mai stato così rivoluzionario…

Sposarsi non è mai stato così rivoluzionario…

La sovrana della moda se n’è andata. Lo ha fatto di recente, il 29 dicembre scorso, ma l’eredità che ci ha lasciato in consegna è vasta. Eccentrica come nessuna, volutamente fuori dalle regole, la stilista, nata in una contea del Derbyshire, ha attraversato più di un’epoca, non tradendosi mai. Ha incarnato la volontà dissacrante, dimostrandosi coerente con se stessa, in qualsiasi impresa abbia deciso di avventurarsi.

Ecco, dunque, che questo suo lato ‘stupefacente’ finiamo per rintracciarlo, persino quando si tratta di abiti da Sposa. Nulla, che rientri nel convenzionale o ‘già visto’, a cominciare dal primissimo bozzetto, confezionato nel 1993 e indossato, allora, da Kate Moss (e da chi, sennò?). Un voluminoso vestito in tartan, a cui ha fatto eco, pochi anni a seguire, un altro elaborato capo, sfoggiato, questa volta, da Naomi Campbell: merlato e arricchito di nastri e fiocchi, secondo schemi di ispirazione Vittoriana.

Così, colei che tutti consideravamo la regina dei Punk si è trasformata, in un battibaleno, nella musa delle nubende. Vivienne Westwood ha lasciato che parlassero, al suo posto, corsetti, tulle e silhouette romantiche. La sua arte, in pratica, tradotta in tagli ricercati, linee retrò e quel pizzico di irriverenza, che ha caratterizzato l’intero suo lavoro, negli anni.

La sua, di toilette, quella scelta per recarsi all’altare, se l’era cucita da sola, in tempi ‘non sospetti’. A questa, ha fatto seguito una copiosa serie di opere prime, dall’irripetibile carisma.

  • Siamo all’incirca a metà degli anni ’90, quando sfila, per la celebre designer, l’iconica Sposa bendata. Il tessuto adoperato è il raso bianco, collo basso e corsetto, sapientemente nascosto. Questo l’identikit, con tanto di ghirlanda di fiori, stretta intorno alla vita.
  • Ed è nel 2011 che l’idea viene riproposta, in versione aggiornata e… colorata. A coprire il volto, un velo azzurro pastello, su cui spicca il rosso fuoco delle labbra.
  • Che dire, poi, del modello esibito da Sara Jessica Parker nel film Sex and the City? Il mondo del fashion non può che inchinarsi, ancora oggi, di fronte a tanto… spensierato volume.
  • Accennavamo agli inizi del ’90, quando il viso ceruleo dell’emaciata Kate faceva da contraltare ad una mise a quadri. Una vera e propria rivoluzione, espressa con civettuola ironia.

Stesso anno, 1993, è – stavolta – Sara Stockbridge a sfilare, bellissima e… a piedi nudi.

  • Riavviciniamoci ai nostri giorni. Siamo nel febbraio 2020 e Bella Hadid avanza sulla passerella, con un look da guerriera. Bridal Warrior: ruggito, che si codifica nel corpo fasciato di pizzo. Incarnazione ennesima di un successo che, tuttora, non accenna a sbiadire.

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